Sul suo pensiero: «Mi sono detto: Zirkzee e Lukaku sono uno l’opposto dell’altro. Se a un allenatore prima va bene Zirkzee, non è possibile che dopo gli vada bene Lukaku. C’è qualcosa che non comprendo nella strategia del club. Zirkzee è un attaccante che ama dialogare con i compagni, gioca con la squadra, duetta, triangola. Lukaku è uno che va via di forza, fa salire il gruppo, si basa soprattutto sulle qualità atletiche. Insomma, due universi opposti. Non è possibile che a un allenatore, in mancanza di uno, vada bene quell’altro».
Sull'idea che si è fatto del mercato del Milan: «Resto in attesa dei primi movimenti ufficiali, ben sapendo che ormai siamo in ritardo. Se vuoi fare dei colpi devi avere delle conoscenze, devi sapere dove andare a comprare e devi farlo in primavera. Qui siamo con due o tre mesi di ritardo. E’ logico che adesso i prezzi sono lievitati».
Sulle richieste dell'allenatore Paulo Fonseca: «È fondamentale conoscerle. La squadra la deve fare l’allenatore, su questo non ho nessun dubbio. I dirigenti sono bravissimi con le questioni di finanza e di marketing, però i calciatori li deve scegliere il tecnico perché sarà lui ad allenarli e schierarli in campo. Non so quali siano le richieste di Fonseca, né le sue idee. Io avevo un mio metodo e l’ho sempre utilizzato, da quando allenavo dei Dilettanti fino a quando sono arrivato al Milan».
"Sul mercato non cercherei giocatori al top della fama"
—Su qual era il suo metodo nel Milan: «Molto semplice. Prendevo un foglietto e per ogni ruolo che consideravo scoperto scrivevo cinque nomi. Poi consegnavo il foglietto al dirigente che doveva operare sul mercato. Devo dire che sono stato fortunato perché spesso i dirigenti mi hanno portato le prime scelte. Si vede che al giorno d’oggi non viene più utilizzato, a me sembrava così efficace ...».
Sul budget a disposizione del Milan per il mercato: «Quella è la prima cosa. Non è che io, quando allenavo il Baracca Lugo, chiedevo Roberto Bettega. Sapevo quanto la società poteva spendere e stendevo la mia lista sulla base di questo. La stessa cosa dovrebbe farla Fonseca, ammesso che non l’abbia già fatto. Perlomeno mi auguro che l’abbia fatto e che stia lavorando in sintonia con i dirigenti. Altrimenti si parte con il piede sbagliato e si va incontro a un periodo difficile».
Sui giocatori che sceglierebbe per questo Milan: «Non andrei a cercare giocatori al top della fama. Proverei con elementi giovani, che abbiano voglia di stupire e di sacrificarsi. C’è da costruire una squadra, un collettivo. Bisogna seguire le indicazioni dell’allenatore sulla base delle sue idee di gioco».
Sui tifosi in subbuglio per il mercato del Milan: «Loro vogliono vedere una squadra che gioca bene e che diverte. Soprattutto quelli del Milan che, negli anni, sono stati abituati piuttosto bene. Non mi piacciono però le invasioni di campo, i tifosi facciano i tifosi e non pretendano anche di acquistare i giocatori. Se le cose non sono di loro gradimento, hanno la possibilità di contestare, sempre in modo civile ed educato». LEGGI ANCHE: Calciomercato – Milan immobile e passivo? Vi spieghiamo il perché >>>
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