Marco van Basten le tirò la sabbia in faccia. Vi chiariste? «No. E nemmeno con Ancelotti che mi sputò addosso. Ma Carlo al Milan mi fece dei complimenti dopo un’amichevole: mi tese la mano».
Vincere a Torino è diverso rispetto a Milano? «Torino guarda al passato e io da nostalgico mi sono trovato benissimo. Milano guarda al futuro, brucia tutto. Ma le vittorie me le sono godute ovunque: il primo Scudetto alla Juve fu una notte di fuoco».
Da ragazzino era interista perché il Milan la scartò? «No, perché ero un bastian contrario rispetto ai miei amici. Ora si dice che i ragazzi trascurano il calcio, ma noi ne vedevamo pochissimo: per far crescere la passione forse l’attesa dell’evento è meglio dell’evento in sé».
"Ecco cosa accadde con Galliani dopo uno Juventus-Milan"
—Ha mai rischiato di finire dentro il buco nero del rigore sbagliato a Italia 90? «Mi ha creato dei problemi, penso di aver avuto una crisi di panico. Avevo le gambe durissime, respiravo in modo strano: il portiere mi sembrava un gigante. Non ricordo nulla dell’errore, né di tutto quello che è successo dopo: un black out di due giorni».
Roberto Baggio non si perdona ancora l’errore del 1994. «Io me lo sono perdonato, perché per andare avanti devi chiudere la porta. Però resta la parentesi peggiore della mia carriera: tornando indietro, cambierei il lato del tiro».
Con Adriano Galliani che accadde? «A Pressing feci una critica forte agli arbitri. Lui telefonò dopo Juventus-Milan dicendo che non sarei più entrato a San Siro. Non fu così». LEGGI ANCHE: Milan-Roma vista da Capello: “Il rilancio di Theo, i rischi di Fonseca e …” >>>
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