Su altri fattori che contribuiscono alla fragilità difensiva: «La squadra ha poco equilibrio, si spacca in due e prende gol in contropiede. Credo che si voglia difendere più di reparto rispetto allo scorso anno quando si vedeva l’uomo contro uomo. Ma non so quanto tempo a disposizione abbiano avuto per lavorarci: Strahinja Pavlović ed Emerson Royal sono arrivati dopo e non è che le cose nascono così. Intesa e perfezione dei movimenti non si ottengono schioccando le dita, ci vogliono tempo e applicazione. E soprattutto devono difendere da squadra: e se il Milan vuole avere una trazione offensiva, serve che gli stessi giocatori d’attacco aiutino in fase difensiva. E non parlo solo di Rafael Leão: nel calcio moderno si difende e si attacca in undici. I difensori attuali non sono in grado di difendere in parità se non in inferiorità numerica, serve l’aiuto di tutti».
Su Emerson Royal e la nuova 'propensione offensiva' della fascia destra del Milan: «In realtà non so se il Milan abbia bisogno di tutta questa propensione offensiva. C’è già Theo Hernández che attacca e normalmente si cerca di equilibrare, con un altro terzino che sia più bravo a difendere. Davide Calabria è un giocatore importante per la squadra e se ha perso fiducia bisogna ridargliela. Serve fare gruppo come non mai».
"Theo e Leão all'Olimpico? Brutta scena da vedere"
—Sul caso del 'cooling break' di Theo Hernández e Rafael Leão allo stadio 'Olimpico': «Immagine brutta da vedere, i giocatori dovrebbero scusarsi, anche nel chiuso dello spogliatoio. E’ stata una roba folle, le parole di Theo mi sono sembrate delle scuse da dare in pasto al pubblico. L’atteggiamento è stato sbagliato: non c’è altro da dire».
Sul voto, finora, al centrale serbo Pavlović: «Può aiutare la squadra, ha qualità come le hanno gli altri difensori. Ma tutto dipende da come difendi, dalle conoscenze che hai, più che dalle qualità dei singoli. Il Milan ha subito tanto perché finora è stata una squadra slegata. Serve un reparto che si muova insieme, con armonia. E gli altri ad aiutare, a partire dagli attaccanti. Questa è la mentalità che deve avere chi gioca nel Milan. Così potrà mantenere le ambizioni di inizio stagione». LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan – Moncada pesca in Serie A i primi tasselli per il futuro >>>
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