INTERVISTE

Camarda, Zirkzee, Leao e Berlusconi: Milan, van Basten tra passato e presente

Daniele Triolo Redattore 
Marco van Basten, ex attaccante del Milan, ha parlato a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola. Qui le dichiarazioni del 'Cigno di Utrecht'

Marco van Basten, ex attaccante del Milan, ha parlato a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola. Ecco, dunque, le dichiarazioni del 'Cigno di Utrecht'.

Ex Milan, van Basten risponde a tutti i quesiti della 'rosea'

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Su Francesco Camarda: «Mi sembra un buon giocatore, molto giovane, pieno di talento. Ho sentito il suo nome, ho visto qualche suo movimento, so che ha firmato il contratto oggi e ha un grande futuro davanti. Lo seguo».

Sulle differenze tra il Milan attuale e quello in cui ha giocato lui: «Noi però siamo stati fortunati perché con Silvio Berlusconi tutto era possibile mentre ora c’è l’Inter che comanda ... Non sono solo un paio di giocatori a fare la differenza, ce ne vogliono 3-4-5. Ai nostri tempi c’erano Franco Baresi, Paolo Maldini, Mauro Tassotti, Carlo Ancelotti, Ruud Gullit, Frank Rijkaard, Roberto Donadoni .... Tutti insieme eravamo veramente forti».

Su Joshua Zirkzee: «È giovane, promettente ma ancora all’inizio. Dobbiamo aspettare per vedere quanto è forte. Non riesco a dire che diventerà un grande ma sicuramente ha qualità. Se lo consiglio al Milan? Non sono all’altezza per capire se farà bene o meno bene ma il Milan, se vuole vincere in Europa, deve scegliere i buoni giocatori».


Van Basten su cosa serve in attacco al Milan: «È il momento giusto per prendere un attaccante forte. Giroud è stato forte, ha fatto molto bene, ma aveva 37 anni».

Sull'attaccante ideale da acquistare: «Kylian Mbappé (ride, n.d.r.)».

Sui consigli che darebbe a Rafael Leão: «Per me deve solo continuare così, deve giocare tante partite al top. Può diventare un fenomeno».

Sul suo connazionale Tijjani Reijnders: «Reijnders mi piace perché gioca un calcio libero, fa quello che l’istinto gli suggerisce in modo semplice, naturale. Dev’essere bello averlo come compagno di squadra».

"Berlusconi era un motore: trascinava e stimolava tutti"

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Van Basten sul Milan che può tornare a vincere con loro in campo: «Non posso giudicare il Milan ora, ha vinto il campionato due anni fa e questa è una bella cosa. Certo, non è il Milan di Berlusconi: quello vinceva o andava vicino a vincere ogni anno».

Su che tipo di Presidente era Berlusconi: «Un Presidente e un amico, mi ha insegnato a combattere. Speciale. Diceva sempre che dovevamo vincere e convincere. Ci ha fatto capire come diventare i numeri uno».

Sul momento più bello con lui: «A Barcellona nel 1989, la finale contro la Steaua. Berlusconi entrò anche in campo a festeggiare. Era il suo sogno. Lo aveva detto dal primo giorno: siamo qui per vincere in Italia, in Europa e nel mondo».

Sul ricordo che ha di Berlusconi: «Il ricordo di un uomo che ha vissuto tutta la vita al massimo, ha fatto di tutto. Quando veniva il sabato a Milanello, ci parlava della sua vita fuori dal calcio ed erano storie interessanti. Anche quando parlava di tattica, aveva sempre una bella idea».

Su l'uomo 'unico' che era Berlusconi: «Sì, io nel 1992 ho conosciuto l’avvocato Giovanni Agnelli, che venne a trovarmi a St. Moritz dopo la mia operazione alla caviglia. Anni prima mi aveva cercato, poi aveva preso Ian Rush e quel giorno mi disse: “Purtroppo abbiamo sbagliato acquisto”. Agnelli era simpatico ma molto tranquillo, mentre Berlusconi aveva qualcosa in più, era un motore, riusciva a trascinare e stimolare tutti».

Su chi vincerà gli Europei: «La Germania, in casa, per me è sempre favorita. Può perdere, ma è favorita. Poi dico Francia e Inghilterra».

Infine, van Basten su un suo possibile ritorno al Milan: «No, quello è il passato. Il calcio per me è storia». LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan – Moncada prova a prendere il giocatore bocciato da Pioli >>>