"Difficile accettare di dover smettere a 28 anni"
—Su cosa direbbe ai giovani per spiegare il DNA europeo del suo Milan: «Era l’unità di una società che aveva al comando due dirigenti esperti e del calibro di Berlusconi e Adriano Galliani. Berlusconi aveva una visione e l’ha portata avanti scegliendo bene allenatori e giocatori. Negli anni abbiamo avuto una squadra super: con Tassotti, Franco Baresi, Alessandro Costacurta, Maldini e Filippo Galli avevamo la difesa migliore d’Europa. A centrocampo con Carlo Ancelotti c’erano Donadoni, Rijkaard, Angelo Colombo, Alberico Evani e Demetrio Albertini; in attacco io, Ruud Gullit, Pietro Paolo Virdis, Daniele Massaro ecc. La mentalità era quella di vincere sempre, a tutti i costi. Anche se ci trovavamo sotto a pochi minuti dalla fine. Il tecnico è importante, ma se hai un nucleo di campioni è tutto più facile».
Van Basten sulle sfide odierne con i fuoriclasse di quel Milan sui campi da golf: «Donadoni è tra i migliori e quando vengo in Italia, è bello ritrovare i miei ex compagni su un campo da golf e stare insieme. Con Gullit ho giocato in Olanda ed è bravo. Mi hanno detto che è forte anche Andriy Shevchenko: lui e Donadoni sono intorno all’1 di handicap».
Sull'infortunio alla caviglia che gli ha fatto lasciare il calcio presto: «È stato difficile accettare di dover smettere di fatto a 28 anni. Ho visto Maldini, Costacurta, Baresi e Tassotti che hanno giocato quasi fino a 40 anni e per loro è stata una bella cosa. Sarebbe piaciuto tanto anche a me, ma mi sarei accontentato anche di 7-8 stagioni in più. Purtroppo non è stato possibile».
Van Basten: "Sono convinto che il Milan tornerà a vincere"
—Su cosa serve al Milan per tornare a vincere: «Il Milan è un grande club, ha uno stadio fantastico e una tifoseria super. Purtroppo negli ultimi anni l’Inter ha ”comandato” e per i milanisti è stato un colpo al cuore. Tempi difficili .... Sono convinto che il Milan tornerà a vincere. Magari potrebbe aiutare avere più italiani. Avete dei giocatori bravi che però le vostre squadre utilizzano poco e la Nazionale ne risente. In Spagna, per esempio, valorizzano di più i talenti».
Sulla nuova idea di calcio che Paulo Fonseca sta cercando di trasmettere al Milan: «Non ha i grandissimi giocatori che c’erano ai miei tempi e così non è facile fare sempre risultato. L’allenatore è cambiato dopo qualche anno: bisogna dare tempo a Fonseca di lavorare e avere pazienza».
Su Zlatan Ibrahimović, conosciuto quando erano entrambi all'Ajax: “Io facevo il tecnico del vivaio, lui era giovane ma già in Prima Squadra. Ci siamo incrociati sul campo di allenamento e mi ha chiesto di fargli vedere cosa sapevo fare con il pallone, ma con quella caviglia non potevo più né correre né calciare”.
"Ibra, mentalità vincente: sarà d'aiuto al Milan per tornare al top"
—Su Ibra nel ruolo di manager: “Non pensavo che sarebbe diventato dirigente, ma ha vissuto tanto tempo nel calcio e ha parecchia esperienza. Le società hanno bisogno di persone che hanno giocato, che sanno cosa vuol dire essere un calciatore. Zlatan ha girato il mondo, è stato in tanti club, ha sempre mostrato una mentalità vincente e la trasmetterà. Può essere un grande aiuto per portare il Milan di nuovo al top”.
Su Tijjani Reijnders, suo connazionale: “La sua esplosione per me è stata un po’ inaspettata perché all’AZ era abbastanza bravo, ma ... senza esagerare. A Milano è arrivato a 25 anni, quindi già formato, e non credevo che potesse diventare così forte, fare così tanti progressi. In campo è divertente perché fa quello che pensa e trasmette gioia. Ogni tanto sbaglia, ma non ha paura e spesso gli riescono giocate incredibili. Se è tra i migliori centrocampisti al mondo? Sì, è tra i più grandi in circolazione”.
Su Álvaro Morata tra alti e bassi: “Ha avuto un paio di infortuni e per un attaccante non è facile se stai fuori e non trovi il feeling con il gol. All’Atlético Madrid è andato bene e ha esperienza: sono convinto che darà una bella mano alla squadra nella seconda parte della stagione”.
"Camarda, pepita d'oro. Leão può ancora crescere"
—Su Francesco Camarda futuro del Milan: “So che è molto giovane e ho visto un po’ delle sue azioni in Prima Squadra: il Milan ha una pepita d’oro in mano e mi auguro che possa aiutare il club a vincere”.
Su Rafael Leão: “È bravo, salta spesso uno-due avversari in dribbling e ha spunti che non si vedono spesso. Leão è uno dal grande potenziale e sta a lui mostrarlo a pieno. Può crescere ancora tanto e fare meglio”.
Su Real Madrid-Milan 1-3 in Champions League: “È stato un successo bello. Come quelli del passato. Sono stato da Ancelotti la settimana dopo e per lui non è stata una grande partita .... Il Milan invece ha ottenuto una grande risultato e si è rilanciato nella classifica di Champions”.
Van Basten: "Vincere la Champions? Milan, puoi riuscirci in futuro"
—Sulla possibile qualificazione del Diavolo agli ottavi: “Mancano due vittorie, e in Europa non ci sono partite facili. Auguro al Milan di evitare i playoff e di andare direttamente agli ottavi. Pensare di vincere la Champions è ... tanto, ma in futuro può riuscirci di nuovo”.
Sulla sua favorita in Champions League per questa stagione: “Il Liverpool. Conosco Arne Slot, ho parlato varie volte con lui ed molto bravo. Ha un’idea di calcio molto chiara e i risultati fanno capire che è riuscito subito a incidere sulla squadra, a trasmetterle ciò che ha in mente”.
Sulla corsa allo Scudetto in Serie A, con il Milan fuori dalla corsa: “La Serie A quest’anno è divertente perché ci sono tanti club vicini e in lotta per il titolo. La classifica dice che 6-7 formazioni possono conquistare lo Scudetto e questa è una bella cosa per i tifosi, ma anche per il calcio italiano che sarà più seguito anche all’estero”.
"Gyökeres da tenere d'occhio. Su Zirkzee vi dico che ..."
—Sull'Atalanta di Gian Piero Gasperini: “Vedendola in tv mi piace: gioca in maniera aggressiva, è divertente e non ha paura di nessuno. Da anni Gasperini mette in pratica questo calcio fatto di ritmo e pressione e i risultati gli stanno dando ragione: è primo in campionato e sta andando forte in Champions. Atalanta nel 2025 come il Verona nel 1985? Sarebbe una cosa epocale, ma anche la Fiorentina, la Lazio e il Bologna sono vicine o addirittura davanti a qualche big. Può succedere di tutto”.
Sui migliori attaccanti d'Europa in questo momento: “Sono stato a Madrid recentemente e Kylian Mbappé e Vinícius Júnior sono davvero fortissimi. Anche Erling Braut Haaland è molto bravo”.
Su Viktor Gyökeres: “Sta bussando forte ... alla porta ed è uno da tenere d’occhio”.
Su Joshua Zirkzee che ha scelto il Manchester United invece del Milan: “Lui è un buon giocatore, ma è giovane e gli manca esperienza. Ha fatto una bella stagione al Bologna, ma con tutto il rispetto, il Bologna non è il Milan, l’Inter o lo United. Bisogna dargli tempo”.
Sul possibile ritorno in campo in altra veste: “No, perché non ho più la possibilità di fare uno scatto o di correre forte. La caviglia è sempre lì (sorride, n.d.r.) e gli anni da calciatore si fanno sentire. Succede anche a Gullit e a Rijkaard .... Prima potevo giocare un po’ a golf o a squash. Ora, meglio vedere lo sport dalla tv che farlo. Gli anni passano ...”. LEGGI ANCHE: Milan, esonero per Fonseca? Il retroscena: "Sembra che i dirigenti ..." >>>
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