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Vincenzo Montella ex allenatore Milan Fiorentina (Getty Images)
Vincenzo Montella, ex allenatore di Milan e Fiorentina, ha parlato della partita di stasera al Franchi tra i rossoneri e la Viola. Ecco le sue parole nell'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport.
Sulla situazione in Turchia: "Non potrebbe essere altrimenti, sembra di essere sospesi tra ciò che si deve fare e ciò che si vede intorno a noi. Attualmente con l’Adana siamo ad Istanbul, ci alleniamo e prepariamo le partite qui, perché Adana è una delle città più colpite dal terremoto che ha devastato parte della Turchia e della Siria causando oltre 40 mila morti e decine di migliaia di feriti. Però il pensiero dei giocatori è sempre per le famiglie rimaste lì. Siamo professionisti, abbiamo dei doveri verso il club, verso noi stessi e soprattutto verso i tifosi a cui speriamo di poter regalare qualche gioia o distrazione dai mille problemi che questa tragedia ha creato. Però ammetto che è estremamente difficile giocare anche perché il campionato, nonostante la classifica sia buona e siamo quinti a un punto dal terzo posto, sta diventando una corsa a ostacoli...".
Ancora sul campionato turco: "Partite vinte a tavolino contro i club che non son più in grado di partecipare, stop del torneo, in pratica non si gioca mai con continuità e questo rende tutto più difficile. Però sono sciocchezze rispetto a quanto è successo. Solo chi ha visto con i propri occhi può capire l’effetto di questa apocalisse. Intere parti della nostra città rase al suolo, macerie ovunque. Famiglie distrutte, genitori che piangono ì propri figli, bambini rimasti orfani. Persone che hanno perso in pochi minuti tutto ciò che avevano costruito in una vita intera di sacrifici. Vi assicuro che dal vivo lo strazio supera ogni immaginazione".
Sul 'Vincenzo Montella Emergency': "Da tempo pensavo di creare un progetto che portasse il mio nome. Questo tragico evento mi ha spinto a non aspettare oltre per realizzare una iniziativa di solidarietà che possa permettere a chi vuole di aiutare chi ha bisogno".
Su Fiorentina-Milan: "Certo, il calcio è la mia vita, nonostante tutto. Sarà una partita aperta. Il Milan dopo un periodo di difficoltà si è ripreso bene. Pioli ha avuto l'intelligenza di cambiare assetto aggiungendo un difensore in più per ridare sicurezza alla squadra. Ci sarà il tempo per tornare a far vedere il vecchio Milan, ora c'era bisogno di compattezza. A Firenze Italiano ha fatto un grande lavoro, soprattutto la stagione scorsa. Quest’anno il cammino nelle coppe è stato molto positivo, normale avere meno continuità in campionato, perché la squadra non era abituata a gestire tre competizioni dal punto di vista psico-fisico".
Sulla distrazione Champions per il Milan: "Non credo, quando ci sono 4 giorni tra una partita e l'altra un tecnico ha il tempo per poter preparare bene due gare con gli stessi effettivi. Una partita come quella di Firenze può essere per il Milan è un grande test in vista del Tottenham".
Sulle chance di passare il turno: "Il 50%, il Milan ha nel Dna questa competizione, ma molti giocatori non hanno grande esperienza nelle Coppe. Il rientro di Ibra in gruppo sarà fondamentale per trasmettere ai compagni la sua personalità, abitudine a queste gare e mentalità vincente. Lui è un traino anche da bordo campo".
Su Maignan: "Il suo rientro è stato fondamentale. Un portiere straordinario che vale come un grande bomber. Con lui la squadra ha un’altra sicurezza".
Su cosa manca a Leao: "La continuità ed essere decisivo in gare internazionali come quella che si giocherà a Londra. Ma è ancora giovane, ha un tecnico che lo sprona, lo capisce, e un ambiente in cui crescere. Ne tenga conto quando dovrà decidere il suo futuro". Stadio Milan, progetto da definire: Cardinale ha fretta
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