Paulo Futre, ex attaccante del Milan, ha parlato di Benfica-Inter e Champions League a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola. Ecco, dunque, le dichiarazioni del portoghese.
INTERVISTE
Futre: “Vorrei una semifinale Benfica-Milan: mi sento rossonero”
Futre sulle coppe europee, sui confronti italo-portoghesi e sul Milan
—Sui quarti di finale di Champions ed Europa League: «Tra Champions ed Europa League sono quarti apertissimi. Tifo sempre le squadre della mia nazione, a maggior ragione questa volta: come milanista “gufo” Inter e Juve ...».
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Sul Benfica di Roger Schmidt che sembrava perfetto: «Avete visto la sconfitta in casa col Porto? Non tanto il punteggio, ma il “come” è arrivata .... Una squadra abituata a dominare è stata invece schiacciata. La stagione del Benfica fino a quel momento era da 10, perfetta, ma questa caduta può lasciare strascichi: non sappiamo come reagiranno a questo primo contraccolpo psicologico. In generale, a questo punto della Champions non ci sono più favoriti: sono i dettagli a fare la differenza».
Sull'Inter reduce da un punto in quattro partite di Serie A: «A inizio stagione li vedevo in alto a competere per lo Scudetto. Ma sono competizioni completamente diverse e penso che da tempo molti giocatori di Inzaghi stiano pensando solo alla Champions. In queste notti ti accendi da solo, ma la fortuna non potrà essere sempre amica».
Su Porto-Inter degli ottavi: «Onestamente contro il Porto tutto è girato bene all’Inter .... Ma non va sottovaluta: è vero che gli attaccanti ora non stanno segnando, però Romelu Lukaku è una forza della natura, Edin Dzeko è un talento senza età e Lautaro Martínez è proprio un “Toro”, come il suo soprannome. Punte così prima o poi la palla la fanno entrare».
Su cosa dovrà temere Simone Inzaghi oggi a Lisbona: «Il Benfica visto prima di venerdì è un’orchestra magnifica. Rafa Silva è il futuro del calcio portoghese, mi piace quando dicono che abbia qualcosa di Futre .... Se è in giornata, è imprendibile: è l’uomo da guardare con cento occhi, come sapete fare in Italia. Gonçalo Ramos ha il gol dentro, e poi fatemi parlare del mistero João Mário: ma come hanno fatto a Milano a spendere 40 milioni e a scaricarlo dopo poco tempo? Bastava pazienza e oggi questo gioiello sarebbe a San Siro».
Su quanto conterà per l'Inter giocare il ritorno in casa: «San Siro è leggenda, ma anche il da Luz lo è: l’eliminatoria va vista come una finale unica, da 180’, da brividi. E chi riuscirà ad andare avanti può puntare diritto alla coppa, a prescindere dalle big dall’altro lato del tabellone. Ovviamente, vorrei una semifinale Benfica-Milan, perché mi sento rossonero nonostante tutto. Come dice il mio amico Presidente del Benfica, se fossi arrivato a Milanello a 20 anni, e non quasi a 30, avrei vinto almeno un Pallone d’Oro. Rui Costa mi vuole molto bene, ma penso abbia ragione ...».
Su Juventus-Sporting Lisbona di Europa League: «La Juve non è quella di qualche anno fa, ma ha qualcosa in più in partenza. Basti pensare a Ángel Di María, fuoriclasse totale: la finale del Mondiale ha mostrato di cosa sia ancora capace. Ma lo Sporting ha eliminato l’Arsenal e vola sulla fiducia. E occhio pure a Pedro Gonçalves, un altro incubo per le difese». Milan, le parole di Theo su Champions e sul suo futuro >>>
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