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L'intervista di Giovanni Galeone sul Milan e Charles De Ketelaere a 'La Gazzetta dello Sport' | AC Milan News (Getty Images)
Giovanni Galeone, ex allenatore in Serie A, ha parlato delle difficoltà nel Milan di Charles De Ketelaere e Divock Origi, ma non soltanto. Ecco, dunque, le sue dichiarazioni in un'intervista esclusiva a 'La Gazzetta dello Sport' di oggi in edicola.
Sul Milan 2022-2023: «Bisognava fare di più per rinforzare la squadra. Frederic Massara e Paolo Maldini sono stati bravissimi, il Milan nella scorsa stagione è stato una sorpresa e ha ribaltato le gerarchie, ma per dimostrare di non essere meteora il club deve confermarsi in Champions League e progredire in Europa».
Sullo scorso mercato estivo: «Io non so se Stefano Pioli abbia dato indicazioni e penso che Maldini e Massara avrebbero fatto anche altre operazioni se avessero avuto i poteri. Ma l’Italia non è l’Inghilterra e il passaggio di proprietà nei momenti cruciali del mercato non ha aiutato. In altri tempi non si sarebbe andati avanti due mesi a discutere dell’acquisto di Charles De Ketelaere su un milione di differenza. Immagino che la società voglia testare la squadra in Europa e intervenire in maniera più massiccia nella prossima stagione. In questa non sarà importante vincere un altro scudetto, ma confermarsi nei primi e restare in Champions per programmare».
Su chi vincerà lo Scudetto 2023: «Il Napoli è bene avviato. Mercato intelligente. Ha potuto farlo con le grandi capacità dei dirigenti e grazie anche al fatto di essersi liberato di decine di milioni di ingaggi. Ma quanti avrebbero scommesso su Kim Min-Jae o Khvicha Kvaratskhelia? Giocatori poco conosciuti, l’impatto è stato pazzesco».
Sul Milan che ha puntato troppo sui giovani: «Ha avuto giustamente fiducia, si è assicurato De Ketelaere dal quale mi aspettavo sinceramente di più. E’ uno dei migliori talenti in giro per l’Europa e l’adattamento al calcio italiano è strano. Però era lecito aspettarsi qualcosa di meglio, il club ha investito tanto. Ma è belga, è un freddo. Ci vuole tempo, fece fatica anche Platini».
Su Divock Origi che non brilla: «Gioca poco, ha avuto problemi fisici. Non è scarso come adesso dicono tanti, è un buon giocatore, però avrà bisogno di partite nelle gambe».
Su quanto sarebbe servito un altro attaccante pronto subito al Milan: «Considerando le condizioni di Zlatan Ibrahimović che non si sa quando rientrerà sì, perché Olivier Giroud sta facendo miracoli. Sarebbe servito un giocatore che fa la differenza, Robert Lewandowski, Harry Kane ... Replicare l’operazione fatta con il francese esperto. Ma chi può comprarli in Italia? Se penso che Antonio Conte si lamenta per la rosa corta .... Comunque occhio al Milan in Europa, può arrivare in semifinale».
Sul cammino europeo del Milan: «Mi baso sugli accoppiamenti. Potrebbe aprirsi un corridoio. Ma ripeto, per non restare meteore bisogna fare di più. Bisogna consolidarsi e poi rilanciare i vivai che sono stati la forza del calcio italiano. Paolo e Ricky lo sanno bene».
Su cosa l'ha impressionato negativamente in Cremonese-Milan: «L’atteggiamento di Rafael Leão e De Ketelaere quando sono entrati in campo a Cremona. L’unico che ha dato qualcosa in più è stato Marko Lazetić, un ragazzino. Quando lo hanno ingaggiato dalla Stella Rossa ho fatto i complimenti a Massara. “Ma chi te lo ha segnalato?”, gli ho chiesto».
Sulla retroguardia del Milan di Pioli: «In difesa mi sembrano a posto lo stesso, hanno avuto qualche infortunio di troppo ma non mi pare ci sia bisogno di correzioni. E anche il centrocampo è di ottimo livello».
Sullo stato del calcio italiano: «I giocatori che ti cambiano davvero la squadra sono pochi e non sono alla portata dei portafogli italiani. Piuttosto, vorrei lanciare un messaggio: se non si ritrova un’identità di calcio curando i vivai si rischia di fallire anche la qualificazione ai prossimi Mondiali. E i giovani spettatori italiani non se lo meritano». Un top club europeo vuole Leao a gennaio: le ultime news >>>
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