Su Theo Hernandez: "Non credo il Milan sia cambiato per questo. È cambiato perché forse riesce a leggere meglio le partite e a stringere i denti. Io sono con Pioli quando dice che gli piace difendere tenendo la palla e facendo gioco: sono d'accordissimo. Abbiamo consegnato un po' la palla tra i piedi del Napoli. Non so quanto sia una scelta voluta, però poi ha saputo difendersi ed era quello che mancava e che sottolineavamo tutti. Cerchiamo una volta tanto di prendere ciò che di buono ci ha portato questa partita. Poi si può fare meglio per arrivare lì in alto".
Sulla crescita di Gabbia: "Io credo che in un percorso di crescita, l'ho sempre detto, ci sono momenti di difficoltà e di stasi. Ma il suo è sempre stato un lavoro costante, di continua applicazione. E poi alla fine il percorso ti sboccia tra le mani. Ne trai beneficio quando meno te l'aspetti. Anche l'esperienza al Villarreal è servita. È un ragazzo molto bravo a saper cogliere dal punto di vista delle capacità di apprendimento. Ha trovato sicuramente degli ambienti che gli hanno permesso questa crescita e una maggior sicurezza di stare in campo. Gli ho parlato a fine partita (contro il Napoli, ndr), ero lì per Milan TV. Lo vedi, è ancora concentrato su quel che è accaduto. Secondo me ha mentalità da Milan, assolutamente. In questo mi ci rivedo un po'".
Sui tanti infortuni e la corsa scudetto con l'Inter: "Sono troppi se (ride, ndr). Non avremo mai la controprova, specie sul sistema di gioco. Credo sia giusto dare i meriti a Pioli per questo filotto. Dobbiamo continuare per arrivare agli scontri diretti con una fiammella di speranza. Le motivazioni si trovano guardando davanti, non dietro. Anche l'altra sera con la Roma in vantaggio ho pensato fosse la volta buona... Onore al merito". LEGGI ANCHE: Buffon ammette: "Quel Milan era molto più forte di noi" >>>
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