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Adriano Galliani e Massimiliano Allegri al Milan (credits: GETTY Images)
Adriano Galliani, dirigente del Monza, ha rilasciato una lunga intervista a 'La Gazzetta dello Sport', in edicola questa mattina, in vista del match contro la Juventus, soffermandosi sull'ex tecnico del Milan, Massimiliano Allegri. Ecco, quindi, le sue parole.
"La prima volta che l’ho conosciuto? Più giovane ovviamente, ma lo stesso di adesso. Aveva tutte le caratteristiche tecniche e di personalità per diventare l’allenatore del Milan. Lo incontrai quando andammo a giocare a Cagliari e glielo dissi. Ma era sotto contratto con Cellino: se non fossi stato un amico, Massimo non lo avrebbe mai liberato a costo zero. Si comportò da signore. Era il maggio 2010. Di solito questi incontri ad Arcore erano programmati a cena, ma la sera c’era Bayern Monaco-Inter e Max voleva tornare a Livorno e vedersela in tv. Così pranzammo. Parlarono sempre lui e il presidente, d’altra parte io non avevo molto da dire, ero già convinto della scelta. Si convinse in fretta anche Berlusconi: Allegri vinse lo scudetto, poi un secondo e un terzo posto prima dell’esonero. E ricordo che con noi ha sempre passato la fase a gironi della Champions".
"Cosa mi è piaciuto di lui? Difficile dirlo, i sentimenti non si giudicano, se ne prende atto. Io l’ho sempre sentito amico e credo che lui pensi lo stesso di me. Ci vogliamo bene, ci sentiamo spesso e ci vediamo a cena. Penso che se fossi la Juve me lo terrei stretto. La gente non si ricorda che la Juve era arrivata in zona Champions nella stagione scorsa. Poi ci sono state le penalizzazioni, ma per me il campo è sovrano. Allegri non è peggiorato, è uno che sa far giocare la squadra in base alla rosa che ha. Quando il Milan aveva giocatori di altissimo livello, giocava un bel calcio. Non voglio sminuire la rosa attuale della Juve, ma ha elementi con caratteristiche differenti".
"Era così lo scorso anno ed è lo stesso ora. Monza-Juve non è una partita, è un sogno. Così come andare a San Siro a giocare con Inter o Milan dopo essere stato 31 anni in rossonero. Con i rossoneri è sofferenza? Ma no, è felicità anche questo. Non si possono cancellare 31 anni di vita, però sono tifoso del Monza da quando ero bambino. A San Siro vado sempre quando posso e c’ero anche per la partita di Champions League". LEGGI ANCHE: Milan-Frosinone, le probabili formazioni: Krunic in difesa >>>
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