Presente oggi al Festival dello Sport di Trento, manifestazione organizzata da "La Gazzetta dello Sport", Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza ed ex del Milan, racconta degli aneddoti nell'ambito dell'evento a lui dedicato e denominato 'I giorni del Condor'. Tra i tanti temi trattati da Galliani non mancano alcune significative dichiarazioni sull'attuale direttore dell'area tecnica rossonera, Paolo Maldini.
INTERVISTE
Galliani: “Maldini è il Milan. Al tempo gli offrì diversi ruoli ma…”
Su Maldini: "Lui è il Milan, perché suo papà era il Milan. Voglio raccontare una storia romantica. Pensare che il papà nel 1963 a Wembley alza la Coppa dei Campioni e nel 2003, quarant'anni dopo, a Manchester, sempre in Inghilterra, la alza Paolo sempre da capitano, non è mai successo. All'inizio era il figlio di Cesare, poi Cesare è diventato il papà di Paolo invece. Quando siamo arrivati Paolo era in scadenza, come poi ricapitato e lo assisteva il papà. Veniva e chiedeva dei soldi, poi a volte non eravamo d'accordo. Però quando usciva mi diceva di stare tranquillo perché non l'avrebbe mai portato via. Ha preso la moralità dal papà. Maldini è il Milan, la saga dura da quando sono nato. Abbiamo ritirato la 3 e la 6, ma speriamo che la 3 venga indossata da un altro Maldini".
Perché Maldini non è entrato nel Milan con lui: "Il Milan con me aveva due figure, me e il Presidente. Gli ho offerto tutte le posizioni che non erano la mia. Non ha accettato e allora gli ho detto che non riuscivo a dargli il mio posto. Gli ho offerto tanti ruoli. Ha detto no. Forse è stato meglio che non siano successe per lui. A volte nella vita c'è un momento giusto in cui arrivare e andare via. È successo. Sta dimostrando di essere un grandissimo dirigente come un grandissimo giocatore. Sono felice, ci abbracciamo ogni partita, compresa l'ultima. È andata così, niente di male".
Sui colpi di Maldini, se è il nuovo condor: "Glielo lascio volentieri. Io non voglio più farlo. Non so chi mi ha dato il soprannome, forse è stato Nesta o Leonardo... Il condor è un uccello rapace che vive nelle Ande, ha un'apertura alare di tre metri. Quando vede una preda non muove le ali, plana in silenzio e prende la preda. Per quanto mi riguarda, condor nasce dal fatto che colpivo nell'ultimo giorno di mercato. Nell'estate 2021 l'ultimo contratto depositato è stato Marrone, alle 20:00:13, con me che ho fatto casino perché non volevano accettarlo. Non ha fatto gol tutto l'anno, ma l'ha fatto nei tempi supplementari di Pisa... Quest'anno sono sempre stato l'ultimo a depositare il contratto perché abbiamo finito la trattativa con Cairo per Izzo tardi, depositato alle 19:58, ecco perché condor". Leggi qui le dichiarazioni integrali di Adriano Galliani al Festival dello Sport di Trento >>>
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