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Maurizio Ganz, tecnico del Milan Femminile (credits: acmilan.com)
MILAN NEWS - Intervenuto in diretta Instagram, il tecnico del Milan Femminile Maurizio Ganz ha risposto alle domande del giornalista di Milan TV Mauro Suma.
Sul momento: "In questo mese sono uscito 3 volte per fare la spesa. Dobbiamo stare alle regole, mi sento un leone in gabbia. Dobbiamo uscirne al 100% e stare alle regole per tornare alla normalità. Dobbiamo stare molto attenti".
Sulle sue ragazze: "Ho una passione dentro incredibile e trametto loro questo. Loro sono sempre cariche a mille, dobbiamo allenarci sempre bene e mirare all'obiettivo finale che ci permette di poter fare grandi cose. Speriamo di poter finire questa stagione. Loro danno tutto per questa maglia gloriosa. Si può anche perdere ma so che loro danno sempre il massimo. Abbiamo una grande chance: noi siamo al Milan, la società che ha vinto di più nel mondo, ma nel femminile non abbiamo vinto ancora nulla. Abbiamo per questo una grande chance per fare bene e cercare di battere le nostre avversarie".
Sul compleanno di Baresi (8 maggio ndr): "Gli farò il compleanno subito a mezzanotte, lo vedo su Instagram che si tiene in forma con addominali ed esercizi. E' un grande, spero presto di abbracciarlo".
Sul 2-2 contro la Juventus quest'anno: "Da allenatore cerco di trasmettere la grinta di non mollare mai. Quel giorno facemmo una gran partita su un campo impraticabile. Alla fine esplosi così tanto perché lo meritavano le ragazze e i tifosi tantissimi presi. Forse ho esagerato nel scoppiare così tanto, l'ho fatto comunque nel rispetto degli avversari. Lo dico perché ho letto molte critiche da parte dei media juventini. Quando Vitale ha fatto quel gol siamo tutti quanti esplosi, spero possa accadere ancora".
Un aneddoto ai tempi della Sampdoria: "Milan-Sampdoria Primavera del 1984-85 al Breda di Sesto. Quel giorno vincemmo 2-1 con un mio gol e un calcio di rigore procurato da me. Mi ricorderò sempre quel giorno lì, giocare contro campioni come Costacurta e Maldini. Forse è stato un segno del destino".
I tempi dell'Atalanta: "Il Brescia mi mise sul mercato 2 giorni prima della fine del mercato. Lippi mi chiamò immediatamente all'Atalanta. Mi disse che non mi garantiva il posto da titolare, però andai. Quell'anno feci molto bene e andai anche in Nazionale con Sacchi. Contro il Milan feci spesso gol, ma non solo con l'Atalanta, con tante maglie. E' capitato anche col Brescia, col Bologna e col Parma. Nel 2001 ho fatto uno dei gol più belli della mia carriera in rovesciata contro il Milan, non esultai, ma mi divertiva fare arrabbiare Sebastiano Rossi (ride ndr)".
I rapporti con Bergamo: "Da parte bresciano capirono che la cessione non era stata voluta da me. A Bergamo, arrivando dal Brescia, l'unico modo per farsi perdonare era segnare. Fortunatamente ci riuscì e feci molto bene: 14 reti, poi 9 il secondo con l'infortunio al ginocchio e infine ancora 14. Poi il passaggio all'Inter".
Sull'Inter: "La grandissima intesa l'ho avuta con Branca e poi Zamorano. Eravamo amici dentro e fuori dal campo".
Nel 1997 il passaggio al Milan: "Fu un momento importante, una scelta di personalità. Fu un'annata difficilissima la prima con Capello, feci 4-5 gol. L'unica cosa che ci poteva salvare era il derby, vinto 5-0 in Coppa Italia. Quella finale con la Lazio persa al ritorno non l'ho ancora digerita. Un blackout di un quarto d'ora che rovinò tutto. Con Zaccheroni poi perdemmo anche la Supercoppa Italiana contro il Parma".
Sulla stagione dello scudetto del '99: "Nel 3-4-3 di Zac l'unico che giocava nella sua posizione era Bierhoff. Noi facevamo fatica, io, Weah, Leonardo e Boban. Quando ci chiedevano i giornalisti della posizione rispondevamo sinceramente. Poi cambiammo il modulo e vincemmo il campionato. Forse avevamo ragione noi. La Lazio ha sempre avuta in mano la vittoria finale, poi le sconfitte contro Inter e Juve furono decisive. Fondamentale fu la vittoria per 2-0 in casa della Juve".
Su Berlusconi: "Buon rapporto. Ricordo il gol fatto alla Sampdoria e lui mi disse che quella reta sarebbe stata decisiva per la vittoria dello Scudetto".
Su Rafael Leao: "Lui ha davvero tanto talento, deve trovare il fuoco dentro. Deve davvero sbloccarsi a livello di testa".
Il sogno: "Il mio sogno è vincere di nuovo lo scudetto col Milan ma da allenatore. Dobbiamo essere fiduciosi e tifare sempre Milan, i colori e la maglia. Stare vicini alla squadra nel bene e nel male. Io credo che qualcosa cambierà, è nel dna del Milan".
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