"Il Barcellona è la migliore università per giovani, da Xavi-Iniesta, a Gavi e Pedri, a Cubarsi, 17 anni, e Yamal, 16, appena testati dal Napoli. C’entra la potente identità tattica, coltivata fin dalle giovanili, che consente ai nuovi un morbido inserimento in prima squadra. Vale anche per la scuola. Giusto dare opportunità ai talenti eccezionali, ma senza trascurare l’inclusione con i compagni. Non si diventa fuoriclasse fuori dalla classe. Ma è anche una questione di fiducia. In Italia, paese di mammoni, la cova di un talento è infinita". LEGGI ANCHE: Theo Hernandez, cronaca di un giallo senza senso. Milan, ora è incedibile!
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