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Valentina Giacinti, capitano e centravanti del Milan Femminile (credits: GETTY Images)
MILAN NEWS - Valentina Giacinti, capitano e attaccante del Milan Femminile, ha parlato ai microfoni di 'Sky Sport'. Ecco le sue dichiarazioni:
Sull'esperienza che l'ha segnata di più: "Penso sia stata quella di Napoli. Non è stato facile andare via di casa a 18 anni in una città completamente diversa da Bergamo. Sono riuscita a gestirmi da sola e a crescere calcisticamente ma anche umanamente".
Su cosa sta facendo in quarantena: "Guardo serie tv, faccio i vari allenamenti dati al Milan, cercando di nutrirmi bene seguendo le diete della nostra nutrizionista e scoprendo anche nuove ricette"
Su cosa le manca in questa quarantena: "Mi manca tutto. Mi manca arrivare al Vismara, le persone che lavorano lì, le mie compagne e gli allenamenti. Mi manca Maya che prende la palla dentro la porta perché vuol dire che ho fatto gol."
Gioia e delusione più grandi in carriera? "La mia gioia più grande è essere arrivata ai Quarti al Mondiale. Quello che mi ha fatto male è la finale persa contro la Juventus ai rigori".
Sul torneo dell'Algarve: "Io purtroppo non ho partecipato. Noi del Milan siamo stati a casa per il coronavirus. Mi è sembrata la squadra che ha voglia di stupire, che ha voglia di lavorare per fare l'Europeo. Siamo un gran gruppo, lo abbiamo dimostrato al Mondiale e vogliamo dimostrarlo anche all'Europeo".
Su Morata: "Io sono innamorata di lui sia calcisticamente, ma anche come persona. Ho avuto il piacere di messaggiare con lui ed è sempre molto disponibile. Non vedo l'ora di vedere una sua partita a Madrid per dargli la mia maglia autografata e per farmi firmare la mia maglia da lui".
Su 'Papu' Gomez: "Anche lui è splendido. Lo seguo sempre, ho lavorato anche nella sua palestra. E' veramente una persona eccezionale, umanamente è il top".
Su Bergamo colpita dal coronavirus: "E' stato un periodo davvero difficile. A Bergamo sapevo che la situazione era critica. Le prime settimane facevo fatica ad addormentarmi perché avevo paura mi arrivassero chiamate di parenti. All'inizio mi ha fatto tanto male, poi però mi sono fatta forza per andare avanti. Ho avuto la fortuna di aver vicino persone che mi vogliono bene, adesso sono ancora più legata a Bergamo e abbiamo dimostrato di aver fatto di tutto per combattere. Sono orgogliosa di essere bergamasca".
Su Ganz: "Il mister è malato di calcio, ci invia tutti i giorni video suoi di gol e altro per tenerci sempre attive. Ho un bellissimo rapporto con lui, ho visto talmente tanti gol che li so a memoria. Ti fa vedere com'era il calcio una volta, gesti tecnici da imparare. Lui mi ha trasmesso grinta, di non mollare mai fino alla fine. Questo lo dimostrano le tante partite che abbiamo ribaltato. Questo è il suo più grande insegnamento".
Poi l'argomento nonni, con l'emozione che prende il sopravvento: "Sono sensibile a quest'argomento. Il nonno mi manca quando torno a casa la domenica e mi faceva la predica sul fatto che sbagliassi molti gol. Mi manca perché non mi ha mai visto con la maglia del Milan. Ha deciso di andarsene alla prima partita contro il Bari e quando becco questa squadra ne faccio sempre 3-4. Sembra sempre sia qui con me. Mia nonna si mette a parlare con la mia figurina del Mondiale e vede i film con me. Parla con me anche se io non sono lì. Io porto tutti i nonni nel cuore".
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