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Giordano: “Milan-Napoli? La prima gara indirizzerà anche le altre partite”

Bruno Giordano, ex attaccante del Napoli (getty images)
Bruno Giordano, ex attaccante del Napoli, ha rilasciato delle dichiarazioni in merito alle sfide contro il Milan nel mese di aprile

Enrico Ianuario

Intervistato dal 'Corriere dello Sport', Bruno Giordano ha parlato del Napoli e della sfide di aprile contro il Milan. Queste le dichiarazioni dell'ex attaccante.

Sulle tre partite in 16 giorni: "La prima, mi creda, darà in qualche modo un indirizzo psicologico alle altre, perché finirà per azzerare tutto quello che è successo in campionato. Non dico che il vantaggio non conti, però diventerà relativo anche alla luce delle strategie di Champions, che sono diverse: lì ci sono 180’ minuti in cui ci metterai dentro ogni dettaglio, anche quello che non ti appartiene, un episodio costruito dal destino, una svirgolata, un errore sotto porta o del difensore, un raffreddore. Bisognerà calarsi in una realtà che ignori gli otto mesi precedenti".

Se esiste un fattore invisibile: "E' la Storia. Il Milan l’ha fatta, la sa raccontare con Maldini, con Baresi, i giocatori la vivono quando arrivano a Milanello e attraversano i saloni dei trofei. Il Napoli vuole regalarsela. Ha un’occasione irripetibile, però non cambio il mio pronostico del girone: ognuna avrà il 25% e Spalletti fa benissimo a mantenere questo profilo basso. In cuor loro, lui e i calciatori, sanno di aver vinto lo scudetto ormai da un mese, ma non se ne curano: vanno a Torino e sullo 0-2 cercano il terzo gol, poi il quarto. Così si allena la testa. Complimenti davvero".

Sulla prima partita dopo la sosta: "La sosta qualcosa modificherà, in entrambe, ma la natura rimarrà quella. Il Napoli di oggi sembra di un livello superiore, io lo metto al fianco di Real Madrid, di Bayern e di Manchester City, ma la Champions sfugge totalmente a previsioni. Se ripensiamo all’ultima edizione, ce ne rendiamo conto".

Se il Napoli può rivendicare il primo maggio dell'88: "Sarebbe una rivincita, se andasse in un certo modo. Può aprire un ciclo, come lo fece quel Milan di Sacchi che venne a vincere al San Paolo. Lì nacque quella favola. L’avessimo pareggiata, chissà, magari sarebbe successo altro. Ma questi sono i se ed i ma. Io con il Napoli di Spalletti mi diverto, c’è un calcio internazionale, una mentalità aperta, una disinvoltura nel rendere incantevole il gioco. Magari non sarà stavolta, perché il pericolo è dietro l’angolo, ma qui ci sono le basi per costruire qualcosa di immenso e di duraturo".  Mercato Milan, mezza squadra in uscita: ecco i nomi dei possibili acquisti.

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