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L'intervista di Giovanni Galli (ex portiere AC Milan) sul calciomercato dei rossoneri a 'La Gazzetta dello Sport' | Milan News (Getty Images)
Giovanni Galli, ex portiere del Milan per quattro stagioni, dal 1986 al 1990, ha rilasciato un'intervista in esclusiva a 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola. Queste le sue dichiarazioni sui rossoneri.
Su come è possibile colmare la distanza dalle grandi del continente senza spese folli: «La strategia rossonera ha funzionato in Italia e può funzionare ancora. I giocatori che stanno trattando sul mercato, non a caso, sono giovani ma già con buona esperienza internazionale. Avere un’idea chiara, lineare, in cui ci sono ruoli specifici e definiti, è già un successo. Così sono arrivati i risultati in campo, così i giocatori hanno aumentato il loro valore in modo esponenziale. Ivan Gazidis, Paolo Maldini e Frederic Massara hanno fatto un lavoro eccellente».
Sulle idee che possono fare di più dei colpi milionari: «Qualcuno può garantire che prendendo due top player automaticamente si vinca la Champions? Aiuta ma non è sempre così. Il Milan l’anno scorso ha trovato già nel girone avversarie molto più attrezzate, eppure è uscito a testa alta. Nella prossima stagione potrà fare tesoro dell’esperienza a livello tattico, di preparazione, saprà come investire sul mercato per compiere un altro salto di qualità».
Sugli arrivi e sugli obiettivi del Milan funzionali al nuovo corso: «Tutti. Renato Sanches è un ottimo profilo, Divock Origi un giocatore importante, che nel Liverpool delle stelle ha fatto bene ogni volta che è stato chiamato in causa, sia in Premier League sia in Champions. Troppo spesso valutiamo un giocatore soltanto in base alle caratteristiche fisiche e tecniche senza considerarne la cultura calcistica. Ecco, Origi, tra nazionale belga e Liverpool, ha maturato grandi conoscenze. Per questo dico che potrà fare meglio in Serie A che in Premier. Scommetto che da noi arriverà a 20 gol».
Su chi punterà tra i giovani: «Per tutti deve valere un presupposto: al Milan lo Scudetto è il punto di partenza, la dimensione del club resta principalmente internazionale, devono saperlo. Il titolo di Campioni d’Italia è stato un grande risultato, arrivato addirittura in anticipo sui tempi, ma da ora si apre il vero libro del Milan, in cui scrivere di altri grandi successi. Ha ragione Ibra: qui ti ricordano solo se vinci. Yacine Adli l’ho visto entrare nel modo giusto, in punta di piedi. Deve capire la dimensione del nostro campionato, diverso dagli altri. Mi aspetto molto da Tommaso Pobega, ha qualità, forza, tempi di inserimento. Può prendere il posto di Franck Kessié e diventare molto utile per Stefano Pioli».
Su quale sarà il segreto del nuovo Milan: «Stefano non si deve inventare chissà cosa, la sua forza è stata quella di tenere il gruppo sempre unito e disponibile. A maggior ragione quest’anno, con tanti impegni, deve mantenere lo stesso canovaccio e non permettere invidie o gelosie. C’è solo il Milan». Milan, doppia trattativa con il Chelsea: le ultime news di mercato >>>
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