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NEWS MILAN - Verità senza particolari filtri. Grazie alle dirette sui social, molti calciatori, dirigenti e allenatori stanno ricordando e raccontando retroscena storici e spesso curiosi e divertenti, oltre che discutere della propria quotidianità. Oggi intervista per Giovanni Galli, nel corso di una diretta Instagram con il giornalista Carlo Pellegatti. L'ex portiere del Milan ha raccontato alcuni retroscena sui grandi calciatori con cui ha giocato, in particolare su Van Basten e Maradona.
Proprio sul giocare con due leggende come Van Basten e Maradona: "Van Basten era l'eleganza assoluta. Quando lo vedevi correre in mezzo al campo, sembrava l'artista Bolle. Vedevi qualcosa di straordinario: era tutto l'eleganza. Un altro giocatore elegante come Van Basten era Giancarlo Antognoni. Van Basten poi si è rivelato più determinante. Una cosa che mi ha sempre colpito è che per lui fare 3 gol in una partita, o sbagliare un calcio di rigore, era la stessa cosa. Sembrava che non avesse emozioni. Maradona era un talento assoluto. Madre Natura gli ha dato tutto. A volte per sorprenderlo in allenamento, lanciavo il pallone di sorpresa, e, anche se girato di spalle, riusciva a controllarlo. Era incredibile. Riusciva a fare la stessa cosa anche una pallina di tennis o un melone. Le sfide con lui erano gli allenamenti: quando veniva ad allenarsi non voleva andare più via. A volte facevamo accendere i fari perchè lui voleva continuare ad allenarsi".
Su Napoli-Milan 2-3: "Se ho parlato con Maradona di quella partita? Abbiamo parlato di quel particolare che ci ha portato a quella settimana. Il presidente Berlusconi voleva mettere l'uomo sul palo e io ebbi con lui una discussione perchè io dicevo al presidente: "Se metto un uomo sul palo ho tutti i giocatori davanti e non riesco a vedere niente sul mio palo". Siamo stati una settimana a discutere e io dissi: "Maradona può farmi gol solo se prende quell'incrocio". Dopo non mi ha detto niente, nonostante il gol subito, visto che avevamo vinto la partita".
Su Savicevic in Milan-Barcellona 4-0: "Era un altro genio, un altro alla Maradona. Sono quei calciatori che hanno talmente talento che a volte si accontentano. E' stato un grande, ma se avesse avuto voglia di migliorarsi secondo me sarebbe diventato un giocatore da ricordare nei secoli".
Galli parla anche di Roberto Baggio: "Dobbiamo partire da un presupposto: lui a 17 anni si è rotto il crociato. Lui dopo ogni partita stava mezz'ora col ghiaccio sul ginocchio. Ha fatto quel che ha fatto con un ginocchio disastrato. Nel calcio italiano ci sono stati tantissimi fuoriclasse e campioni, ma Baggio era qualcosa al dì sopra. Aveva tecnica, aveva forza, era abile, era geniale. Uno dei campioni più grandi di tutti i tempi. Io ho ancora negli occhi il gol che fece con il Brescia alla Juventus: quel gol lo fa solo chi ha magia nel cervello e nei piedi".
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