Sul suo primo ricordo di Chaka: “Il dribbling. È il suo biglietto da visita. Parliamo di un esterno che parte da sinistra e si accentra, ma può giocare bene anche dietro la punta. In più, sa come farsi voler bene. E’ simpatico, ha sempre il sorriso sulle labbra e la battuta pronta. Vive di istinto e furbizia”.
Se gli ha fatto qualche strigliata: “Certo, ma anche i suoi compagni. Aveva la capacità di far innervosire chi lo marcava, in senso buono. Quando c’era da mostrare una giocata, un numero, una ‘skill’ o fare un tunnel, Chaka era sempre in prima fila. E a volte a qualcuno non piaceva, così lo buttava giù”.
Sulla gara migliore sotto la gestione Giunti: “Milan-Pescara 4-2. Segnò una doppietta con un gol alla Leao. Ecco, di Rafa ha ‘rubato’ proprio quel destro a giro sul secondo palo. A quei tempi Chaka già si allenava con la prima squadra”.
Sul fatto che Pioli lo stia seguendo da tempo: “Prendeva parte alle partitelle con i grandi. A volte giocava due tempi da mezz’ora, altri ancora tre da venti minuti. Ha sempre trovato il modo di farsi notare, per questo non è una sorpresa”.
Su che prospettive ha: “Non deve cullarsi solo sul talento. I giovani vanno seguiti e coccolati. Il Milan, in questo, sta diventando una garanzia: ha una nidiata di 2005, 2006 e 2007 molto forti. Senza contare Camarda, un 2008. Simic, Zeroli e Jimenez, ad esempio, mi sono piaciuti molto”.
Se ora Chaka ha bisogno di giocare: “Esatto. Davanti a lui ci sono Pulisic, Leao e Chukwueze. A 19 anni devi trovare l’allenatore che ti esalti e un minutaggio adeguato. In più, ai ragazzi va data libertà tecnica. Spero possa avere una carriera adeguata al suo talento. Mi ha sempre stregato”. LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan - Dalla Spagna: "Moncada sul talento del Boca Juniors" >>>
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