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Gabriele Gravina, Presidente della FIGC (credits: GETTY Images
ULTIME NEWS - Intervenuto in diretta a 'Tutti Convocati', programma di Radio 24, il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha commentato il delicato momento.
Sul rinvio dell'Europeo: "Era un auspicio condiviso da tutti. Avevamo rappresentato la criticità del problema. Ora abbiamo maggiori possibilità di posizionare le date del nostro campionato sperando di arrivare alla deadline del 30 giugno".
Sui campionati: "La nostra posizione è quella emersa nel confronto di ieri con le altre 54 federazioni. Priorità alle competizioni nazionali e con la possibilità di inserire le coppe internazionali. I campionati sono autonomi che tengono anche conto delle date delle competizioni internazionali. Sappiamo che in caso di necessità dovremo ricorrere a modifiche di format rispetto a come è stato prospettato. La UEFA ha indicato diverse ipotesi di partenza, la più ottimistica il 14 aprile. L'ultima ipotesi è quella del 13 giugno che prevede modifiche di format".
Sui playoff: "Non prendo in considerazione per motivi scaramantici l'ipotesi di dividere la competizione in due stagioni. La nostra ipotesi principale è quella di riprendere a inizio maggio e terminare i campionati entro il 30 giugno. Chiederemo anche la possibilità - siamo in linea con gli spagnoli - di poter sforare fino a metà luglio nella malaugurata ipotesi in cui non si riesca a finire in tempo. Nel caso in cui questo non si realizzi valuteremo l'ipotesi playoff e playout".
Sui danni economici: "Il nostro mondo sta vivendo un momento di grande crisi. La federazione si sta impegnando a raccogliere tutti i dati delle singole società. Il calcio è un'industria importante per il nostro Paese che ne coinvolge molte altre. Sappiamo che ci sono dei vincoli contrattuali per far sì che il danno possa essere il minimo possibile. Il danno complessivo potrà arrivare anche a 500-600-700 milioni di euro. Il Decreto Legge riconosce lo stato di crisi e io chiederò di un riconoscimento di forza maggiore, per far sì che si possano rinegoziare al nostro interno alcuni contratti. Noi dobbiamo dare un segnale importante di autosostentamento e di solidità interna. La UEFA ha un fondo interno che in queste situazione può essere utilizzato, aspettiamo in questo senso e vediamo cosa accadrà. Uno dei paletti contrattuali è l'ingaggio dei calciatori che in questo caso deve essere tagliato. L'emergenza e la crisi vale per tutti. Tutti siamo chiamati ad un gesto di solidarietà e responsabilità. Dobbiamo saper cogliere i lati positivi da questa emergenza: se il nostro mondo scopre il senso di unione e unità d'intenti tra tutte le società che porti ad un orizzonte diverso bene, altrimenti porteremo in ereditarietà solo i lati negativi del Covid-19". Intanto, Ibrahimovic ha espresso delle bellissime parole sull'emergenza coronavirus>>>
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