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Le parole di Ibrahimovic a 'Che tempo che fa'
Il Milan
Zlatan Ibrahimovic, ospite al programma televisivo ‘Che tempo che fa’, ha parlato del Milan e del suo futuro. “Mi sento un leader, è l’unica squadra dove mi emoziono. Voglio dare tanto, insegnare tanto ai miei compagni, essere da guida per loro. Quando parlo, lo facciamo. Oggi volevo essere nella partita, voglio essere sempre detto. Mi è mancata la squadra, durante il Festival ho sempre parlato con i compagni e con il mister. Quando passo un giorno senza di loro è come passare un giorno senza i miei figli. Rinnovo? Vediamo, ho sempre detto che dipende da Paolo Maldini. Se lui vuole, ci siamo”.
Il viaggio in moto verso Sanremo
Ospite a ‘Che tempo che fa’, Zlatan Ibrahimovic ha commentato il motivo per il quale ha fatto il video sulla moto, in viaggio da Milano a Sanremo. “Ho fatto il video così la gente mi credeva, sembrava troppa assurda una storia del genere senza una testimonianza dell’evento. Il motociclista? Mi aveva chiesto una foto ma gli dissi che l’avremmo fatta successivamente, lo avrei messo in contatto con il mio entourage. Lui ha detto ‘no, è troppo tardi e devo andare’. E’ stato molto gentile, lo ringrazio”.
Su Maradona e Van Basten
"Ho giocato con tanti giocatori forti. All'inizio della mia carriera molti mi hanno paragonato a Van Basten, ma ero troppo giovane e non riuscivo a sopportare la pressione. Maradona è l'icona del calcio. Da piccolo non sono riuscito ad avere la sua figurina ma ho avuto la fortuna di incontrarlo dal vivo, era ancora meglio.
Sul verbo 'zlatanare'
"Significa dominare la persona in un modo o nell'altro, allora fai lo 'zlataner'. La forza che possiedo l'ho alimentata nel tempo. Mi ha aiutato a crescere e ad affrontare le difficoltà. Adesso sono un professionista, do' il 100% in campo e non sui social. La mia vita privata è diversa da quello che faccio vedere alla gente sui social".
Sul proprio istinto
"Non voglio essere un genio che dice di vedere le cose prima degli altri. Però vedo come finiscono le situazioni, ognuno ha delle sue visioni. Poi con esperienza ho imparato a giocare a calcio e pensare, ma non parlo con me stesso prima di ogni gara e pensare a cosa fare in campo. L'istinto è fondamentale".
Sull'amicizia con Gattuso
"Ho mandato un messaggio a Rino dicendogli di mandare un messaggio di auguri a mio figlio. E' il suo idolo, ama la sua grinta. E' vero, l'ho messo dentro un bidone. Stavamo scherzando, gli si vedevano solo i piedi".
Il rapporto con Galliani
"Lo voglio troppo bene. Ho un rapporto troppo forte con lui. Nell'ultimo mese al Barcellona non ero felice, grazie a lui sono tornato felice al Milan. Dovevo aiutarlo sul campo. Poi prima del terzo anno, volevo una riunione con lui. Non volevo le chiamate durante le vacanze. Gli dicevo sempre di non chiamarmi, poi il telefono ha squillato due giorni prima della fine del mercato. Mi chiamava in continuazione, pensavo volesse sapermi come stavo. Invece sono stato ceduto al PSG e non abbiamo parlato per qualche mese. Più avanti abbiamo fatto pace".
Sul taekwondo
"Lo praticavo sin da giovane. Sono cintura nera, anche i miei figli lo praticano. Ma a loro non piace molto perché non si guadagna molto"
Sul finale di stagione
"Ci sono alcune partite da giocare. E' un momento decisivo. Noi abbiamo partite extra, mi sa che l'Inter invece non ne ha, ha più tempo per preparare le gare. Ma sono fiducioso, credo molto in quello che faccio. Sono al Milan per vincere trofei". Intanto il Milan ha vinto contro il Verona: le parole di Pioli al termine del match.
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