Sull'Inter: «Pressing delle punte: molto coordinate, con tempi perfetti nell’aggressione. Grande densità in mezzo. Riconquista palla e ripartenze dritti per dritti in porta: l’hanno giocata così e l’hanno vinta così, in verticale. E’ stata la prima chiave della partita. La seconda è stata Thuram. Non ricordo un esordiente in un derby così impattante: forse Sneijder nel 4-0 del 2009, ma non aveva segnato. E’ stato devastante: ogni volta che partiva, lo faceva con due marce in più. Ma oltre alla velocità ci ha messo anche la lucidità di trovare sempre, dopo tanto correre, pure gli spazi giusti».
Sulle scelte di Pioli: «Quando devi cambiare la partita per recuperare, ti giochi anche il tutto per tutto. Ma se metti quattro punte e l’Inter riparte in quel modo straordinario... Anche perché, si è visto chiaramente, l’Inter sta anche molto bene fisicamente. Hanno funzionato i cambi di Inzaghi, produttivi al cento per cento: vigore, fisicità, e la partita è finita lì. Simone ha accettato la variante del Milan senza sentire la necessità di cambiare assetto. Non ha stravolto il centrocampo, anzi l’ha anche migliorato. E poi ha messo Arnautovic, uno che là davanti lotta, tiene la palla, e così ha dato anche più libertà a Lautaro».
Su un possibile blocco del Milan: «Può capitare se la squadra è la stessa, ma ora il Milan ha molti giocatori nuovi. No, non c’entra la testa». LEGGI ANCHE: Il commento di Ravezzani su Pioli e il calciomercato
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