Sul titolo: "Alla fine del derby, dopo il fischio finale dell'arbitro, non so cosa mi sia successo. Ancora non riesco a descrivere le mie sensazioni, la mia gioia non aveva limiti. Naturalmente sono molto felice perché questo è stato un campionato speciale perché è stato il primo della mia carriera europea. Questo titolo avrà naturalmente un posto molto speciale nella mia bacheca".
Sulla pressione: "Abbiamo cercato il più possibile di non ascoltare le parole che venivano dall'esterno. In altre parole, ci siamo preparati, abbiamo analizzato nel dettaglio l'avversario e abbiamo semplicemente fatto la nostra partita. Abbiamo capito tutti che le parole dall'esterno avrebbero potuto rovinare le cose o avere un effetto negativo sull'atmosfera della squadra. Il nostro obiettivo era uno solo: dimenticare tutto e giocare il nostro calcio, prestando attenzione solo a noi stessi. Naturalmente sapevamo che il momento tanto desiderato sarebbe arrivato, per questo ci siamo concentrati e ci siamo semplicemente goduti la partita".
Sulla seconda stella: "Penso che a inizio campionato, quando infilavamo una vittoria dietro l'altra, già si vociferava del fatto che il 20esimo scudetto sarebbe stato speciale. Personalmente non lo immaginavo del tutto così perché era la prima volta. Non avevo idea, fin dall'inizio, di quale entusiasmo ci fosse tra i tifosi. A parte il fatto che questo era il 20esimo titolo, abbiamo capito tutti che la circostanza di vincerlo nel derby avrebbe dato una carica doppia, anzi tripla. Quando abbiamo girato la città in autobus, ci siamo resi conto dell'ottimo lavoro che avevamo fatto, che tipo di atmosfera avevamo creato tra i tifosi". LEGGI ANCHE: Milan, Sesko o Zirkzee? Numeri a confronto. E l’allenatore ... >>>
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Milan senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Pianetamilan per scoprire tutte le news di giornata sui rossoneri in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA