Sull'amico Olivier Giroud che ha provato a farlo andare al Milan: «Ah si (ride, n.d.r.). Più che del Milan, Olivier mi parlava dell’Italia e della Serie A, del tifo negli stadi. Un punto sensibile: mi piace il fervore dei tifosi. All’Inter ho trovato proprio quello che cercavo».
Su quanto è contato il contatto con Javier Zanetti per il suo approdo all'Inter: «Zanetti è una leggenda. Se pensi all’Inter, pensi prima a lui. È rispettato da tutti, una bella persona. Era felice della mia scelta. Mi ha spiegato cosa significa essere all’Inter, la passione dei tifosi».
Su come ha vissuto il derby Inter-Milan 5-1, pur non avendolo giocato: «Bellissimo: quando ho visto i fumogeni, i nostri tifosi che sbattevano i pugni sui vetri del nostro pullman per caricarci, i cori in un 'Meazza' pieno, avevo i brividi. Gioco a calcio per questo genere di emozioni. A me piace il pubblico caldo, perché anch’io sono così: con i tifosi ci capiremo».
Sul perché ha scelto di arrivare in Serie A anziché andare in Premier League: «Per il progetto sportivo che mi permette di giocare nel ruolo che prediligo. Seguo la Serie A da anni, anche per la tattica. L’Italia poi è la patria dei difensori, quindi per me c’erano tutte le condizioni per questa scelta. Anche se alla Playstation prendo sempre Adriano».
Sui difensori di Serie A che l'hanno ispirato in carriera: «Tanti, da Laurent Blanc a Walter Samuel, e più in generale le leggende da Paolo Maldini a Lilian Thuram. Sono tutti fonte di ispirazione: ho 27 anni e posso migliorarmi e imparare molto. All’Inter posso realizzarmi».
Sulle differenze tra Bundesliga e Serie A: «La Serie A è un campionato molto più tattico. Le avversarie si difendono molto bene, in blocco, così diventa più difficile affrontare anche squadre di medio livello».
Su quanto è cambiato il lavoro quotidiano rispetto alla sua esperienza nel Bayern Monaco: «Si corre molto di più. Mi ha sorpreso l’intensità degli allenamenti anche nelle sedute che precedono la partita. Facciamo molto lavoro tattico. L’approccio è diverso».
Su come si trova con i suoi nuovi compagni di reparto: «Imparo qualcosa di nuovo ogni giorno. Nello specifico, lavoriamo molto con i video e mi confronto con lo staff per capire dove migliorare, anche riguardando le partite che abbiamo giocato. C’è molto dialogo con Francesco Acerbi ed Alessandro Bastoni, come con Stefan de Vrij e Matteo Darmian. Sono dei Nazionali ed è facile capirci. C’è una sana concorrenza tra di noi, e la difesa a tre mi permette di esaltare le mie qualità».
Pavard sul giocare da difensore centrale nell'Inter: «Anche se era un mio obiettivo giocare da difensore centrale in un club, ho sempre detto che nella Nazionale francese sono al servizio della squadra e mi adatto senza alcun problema. L’Inter mi ha proposto esattamente il ruolo che cercavo. Poi vedremo se davvero il C.T. Didier Deschamps pensa di farmi giocare diversamente: lui sa che io gioco volentieri ovunque vorrà lui».
Su cosa gli chiede Inzaghi: «Un condottiero, un gran motivatore in partita come in allenamento, un grande allenatore che non sottovaluta nessuna squadra. Un esempio di cosa mi chiede di diverso: l’appoggio al terzino destro per poi avanzare in profondità, cosa che non facevo al Bayern dove invece mi dicevano di restare dietro, soprattutto in una difesa a tre. Con il mister c’è un buon rapporto, ma devo imparare rapidamente l’italiano perché lui sa solo qualche parola di francese».
Su Marcus Thuram: «Si è integrato subito perché il club crea le condizioni ideali per sentirci a nostro agio. Sono molto felice per lui, è un ragazzo speciale, spero continui così, e ho molto rispetto per suo papà. Marcus mi aiuta perché parla italiano. Pure Henrikh Mkhitaryan e Yann Sommer, che invece usano il francese».
"Dopo il derby non ho esagerato con Giroud e Theo, ma ..."
—Sui suoi obiettivi: «Sono venuto qui per mettere la seconda stella sulla maglia e restituire ai tifosi l’affetto che mi hanno dato fin da prima che firmassi, con i tanti messaggi che ho ricevuto sui social. Si meritano grandi trofei».
Sul vincere lo Scudetto con l'Inter più difficile che vincerlo con il Bayern: «In realtà la scorsa stagione abbiamo rischiato di perdere il campionato, ma è vero che qui le rivali non mancano: Milan, Napoli, Juventus, Lazio, Fiorentina. Ma la stagione è lunga. Anche per questo non ho esagerato troppo con Giroud e Theo Hernández dopo il derby stravinto. Casomai mi rifaccio alla fine, se vinciamo il campionato».
Sulla possibilità che l'Inter vinca la Champions League: «Tutto è possibile, ma bisogna pensare a noi stessi, focalizzarsi sul nostro gioco e continuare a lavorare duro durante ogni allenamento».
Sulla sua vita milanese: «Milano la conoscevo un po’ e mi piaceva già. Da voi si mangia bene anche se ho poco tempo per i ristoranti. Per ora vivo in hotel. Giroud e Theo mi hanno dato qualche consiglio: sono amici, ma non quando arriva il derby ...».
Su Giroud portiere: «(ride, n.d.r.) In realtà speravo che il Genoa alla fine segnasse. Ha fatto una bella uscita, magari lo mettono in porta anche in Nazionale». Nuovo Stadio Milan, c'è già un'idea per il nome >>>
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