Su Allegri: «Se è il momento di cambiare? Questo dovranno deciderlo i dirigenti della Juve. Io ho detto e ripetuto che quest’anno a vederla non mi sono mai divertito, ma non sono né un tifoso né un dirigente: posso dire che non ho visto una Juve all’altezza degli altri anni. Allegri ha fatto un lavoro buono sugli uomini più che sull’organizzazione, bisogna vedere che ne pensano i dirigenti. Io credo che una squadra possa giocare meglio e creare di più per gli attaccanti e la Juve quest’anno non lo ha fatto».
"Pioli ha fatto un buon lavoro"
—Sulla situazione di Pioli: «Non so che strascichi possano lasciare questa eliminazione e il fatto che perda così tanti derby, fatti su cui la società dovrà riflettere. Però credo che negli ultimi quattro anni in Italia ci sia stata una squadra più forte delle altre, l’Inter, e non ha vinto sempre, battuta una volta da un Napoli straordinario e una da un Milan che ha overperfomato. Nella gestione Pioli secondo me mancano le ultime due settimane, ma per il resto lui ha fatto un buon lavoro, con una squadra che cercava di fare un gol più degli altri perché aveva visto che in fase difensiva non riusciva a reggere e allora ha scelto una strada diversa».
Sulla fase difensiva della Juventus: «Alcuni giocatori sono calati un po’ fisicamente, c’è stato qualche infortunio, poi non è che puoi tenere per una stagione una forma come quella dei primi quattro, cinque mesi, quando in area non passava uno spillo. Poi il tramonto delle ambizioni di Scudetto ha fatto crollare delle certezze».
Su Thiago Motta: «Pronto per una big? Sì. Credo sia la vera sorpresa del panorama europeo, penso abbia fatto un lavoro straordinario e che possa tranquillamente farlo anche in una squadra di vertice. Io se fossi un dirigente e volessi cambiare penserei sicuramente a Thiago Motta».
Thiago Motta, tra Milan e Juventus: «Chi ne ha più bisogno? Per come la vedo io la Juve. Se non altro la guarderei più volentieri... Se guardo la classifica, guardo i giocatori e vedo che tra Juve e Bologna ci sono due punti di differenza, secondo me quello dice tutto. Poi basta guardare le partite del Bologna, l’ultima con la Roma ma anche tante altre: uno si alza dal divano e applaude».
"Leao deve crescere per essere chiamato campione"
—Su Vlahovic, Chiesa e Leao: «Credo che Vlahovic sia quello che ha fatto meglio. Trovo che si innervosisca un po’ troppo facilmente, ma penso che alla fine abbia fatto una buona annata e se fossi la Juve non me ne libererei mai. Federico è quello che ha reso meno, ma penso alla base ci siano soprattutto motivi di ordine fisico. Non si è mai sentito sicuro di sé, però secondo me è il giocatore italiano più forte e penso che in un ambiente dove ha un po’ più fiducia come quello della Nazionale possa tornare a esaltarci come all’Europeo precedente. Leao deve crescere ancora per ambire a essere chiamato campione: è un talento straordinario, ma deve fare uno step ulteriore a livello di continuità e di rendimento nelle grandi partite».
Su Zirkzee: «Lo vedrei bene ovunque. Credo abbia dimostrato quest’anno, nelle prestazioni ma anche nella maturità, di poter giocare e fare bene in tutte le grandi italiane».
Si può colmare il gap con l'Inter? «Sì, assolutamente. Non è che tutti gli anni le squadre giocano come il Napoli l’anno scorso o l’Inter quest’anno. È chiaro che per riuscirci Juve e Milan devono saper scegliere: ai rossoneri serve un uomo importante in ogni reparto, ai bianconeri manca qualcosa a centrocampo e anche un uomo sulla fascia, ma il gap è colmabile tranquillamente».
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