Sulla Serie A: «Il calcio italiano per me sta tornando, ma all’epoca tutti i campioni erano in Italia: ogni domenica era dura».
Su Alex Del Piero: «Un artista, molto estroso in tante cose. Solitamente sono i difensori a essere più tranquilli: lui è tranquillo, ma ha questi colpi da genio anche fuori dal campo. Un ragazzo eccezionale».
Sul 2006: «Il campionato italiano aveva bisogno della Juventus. Però hanno fatto fatica per qualche anno a ritrovare i giocatori da Juve. Ogni club ha bisogno di alcuni tipi di giocatori con una certa personalità, mentre loro hanno fatto un po’ fatica all’inizio, hanno cambiato tanti allenatori, poi hanno ricreato un gruppo storico con Bonucci e Chiellini di cui la Juve aveva bisogno».
Sui compagni di squadra: «Thiago Silva era fortissimo, l’ho visto in un’amichevole e l’ho detto: “Questo spacca”. Paolo Maldini, giocatore speciale, forte in tante cose. Tecnicamente, sapeva gestire il calcio, era un professionista nel modo giusto, per me è stato un vero esempio. Ai compagni rimani legato per tutta la vita: quando ci rivediamo è come se ci fossimo visti il giorno prima. Questa è la magia del calcio».
Sul più forte della stagione attuale: «Leao è il volto del Milan, i fatti dicono che con lui il Milan è diverso. E poi Tonali: per me è uno di quei giocatori attorno a cui puoi costruire una squadra importante. Può diventare lo zoccolo duro necessario nelle grandi squadre, come siamo stati noi e come siete stati voi: gli altri cambiavano ogni anno, però il gruppo con alcuni giocatori simbolo resta».
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