Simon Kjaer, difensore del Milan, ha rilasciato una bella e lunga intervista in esclusiva ai microfoni del 'Corriere della Sera' oggi in edicola. Il centrale danese è tornato sull'episodio del malore occorso in campo a Christian Eriksen durante Danimarca-Finlandia degli Europei ed a quanto ha fatto in campo per l'amico: «Non sono un eroe. Ho fatto solo quello che dovevo fare, senza pensarci, come avrebbe fatto chiunque altro».
INTERVISTE
Kjaer: “Eriksen? Non sono un eroe. Solo istinto, sono rimasto lucido”
Simon Kjaer, difensore del Milan e capitano della Danimarca, ha ripercorso i momenti tragici del malore occorso a Christian Eriksen a giugno
Sui ricordi che ha di quel giorno, Kjaer ha poi aggiunto: «Prima la festa, poi il silenzio. Era un giorno storico per tutti noi danesi, la prima partita dell’Europeo, in casa nostra. Poi è successo quello che è successo. Ho avuto la prontezza di restare lucido, come tutti i miei compagni. È stato un lavoro di squadra, avremmo fatto ovviamente lo stesso se fosse stato un avversario. Tutto qua. L’unica cosa che conta è che Christian ora stia bene. Solo quello è importante».
Interrogato sul come sia riuscito ad agire a sangue freddo, Kjaer ha spiegato: «L’ho fatto senza riflettere. L’istinto mi guidava e ho fatto quello che dovevo, automaticamente. Era la prima volta che mi succedeva, spero sia anche l’ultima». Ma un calciatore non farebbe meglio ad imparare le tecniche di rianimazione? Così Kjaer: «Certamente. Spero che quell’immagine abbia sensibilizzato sul tema. I medici sono stati bravissimi, sono intervenuti subito, ma di sicuro sapere cosa fare in certi momenti è fondamentale. Può salvare una vita». Leggi qui l'intervista integrale del difensore del Milan >>>
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