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L'intervista di Rade Krunic (centrocampista AC Milan) a 'Milan TV' | News (Getty Images)
Rade Krunic, centrocampista del Milan, ha rilasciato una lunga intervista ai canali ufficiali rossoneri nel nuovo format 'Under My Skin'. Un video in cui il bosniaco spiega la sua passione e il significato dei suoi tatuaggi. Queste le dichiarazioni.
Sulla nascita della passione per i tatuaggi: "L'idea è nata da quando seguivo il calcio, da quando ero piccolo mi piaceva seguire i calciatori tatuati come Beckham. Io non farei così tanti, ma mi piaceva da tempo e per colpa dei miei genitori non potevo farne, ma quando ho iniziato a giocare a calcio e sono andato fuori casa ho iniziato a farli. Direi a 20/21 anni. Da noi si facevano molto meno rispetto a qua. Qua quasi tutti hanno tatuaggi, in Bosnia non avevo un amico che ce l'avesse, solo i giocatori li avevano e mi sono ispirato a loro".
Sul significato dei suoi tatuaggi: "Tutti significano qualcosa. Soprattutto all'inizio non potevo fare tatuaggi che non significassero nulla. Ne ho fatto una alla volta, adesso sono diventati abbastanza. Ho Joker, forse fuori dal mio stile, l'ho fatto solo perché mi piace lui come si presenta, non se ne frega delle cose. Si vive una volta sola e basta".
Sui primi che ha fatto: "A 20 anni che ho fatto i primi due, le iniziali delle mie due sorelle Aleksandra e Milica. Per me sono loro sono le persone più importanti al mondo e quindi ho fatto. Ai genitori piacevano anche, ma mio padre mi diceva di non esagerare, lui aveva paura solo di quello. E' una dipendenza: all'inizio fanno male, ma fa piacere vederli".
Quale ha fatto più male? "Più male il secondo, che è una preghiera, il Padre Nostro nella mia lingua. Il Guerriero è la mia nazionalità, quello che è successo tanti anni fa, quanto abbiamo sofferto nel tempo. Ho fatto per quello, un guerriero che prega davanti alla croce e la chiesa della mia città dove sono amato".
Sugli altri tatuaggi: "Qui sono io che stavo per realizzare i miei sogni. L'ho completato con dei quadrifogli, una bussola, che fa vedere le cose più importanti della mia vita: fede, calcio, famiglia. amici. Ci sono anche le date di nascita miei genitori e delle mie sorelle. Più sotto c'è scritto che la mia famiglia è la mia vita. Loro hanno fatto sacrifici per diventare quello che sono oggi. Non è stato facile per loro".
Sul numero 33: "È un numero che mi piaceva da quando sono rrivato all'Empoli, il numero 8 l'ho preso quando siamo stati in Serie B non era possibile prenderlo per le regole della federazione, altrimenti tenevo sempre il 33".
Altri tatuaggi: "'Trust' l'ho fatto perché ci sono due mani con una che al posto del dito ha il serpente, quindi vuol dire di stare attenti della gente, non devi essere amico con tutti. C'è la frase di Joker che lo dice, la frase più importante della mia vita: "Se non puoi correre cammina, se non puoi camminare gattona, fai qualsiasi cosa ma non smettere mai di provare".
Sui prossimi tatuaggi da fare: "Ho tante idee, vorrei fare forse alla schiena e soprattutto all'altro braccio. Mi piacevano sempre tutte e due le braccia tatuate, ma non volevo fare questa perché non sono spostato e non ho bambini e forse devo lasciare un posto per loro. Mi piacerebbe tatuare qualsiasi trofeo se riusciamo a vincerlo. A parte ho anche l'idea di un tatuaggio che parla del Milan, che per me significa tanto, ma comunque non lo farei mai finché sto qua. Quando andrò via faccio un tatuaggio su cos'è il Milan.
Su cosa significa il Milan per Krunic: "Tutti i giocatori quando cambiano squadra dicono che il club dove vanno è stato sempre il sogno. I tifosi non ci credono, ma davvero il mio sogno è stato sempre il Milan e quindi per me davvero significa tanto. Quando dico questo lo dico con il cuore. Sono i colori che mi piacevano da sempre e li ho fatti prima di venire qua. Può essere il mio destino". Milan, ecco il vero sogno di Maldini per l'attacco dell'anno prossimo >>>
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