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Rafael Leao (attaccante AC Milan) qui durante l'amichevole Vicenza-Milan 1-6 | News (Getty Images)
Rafael Leao, attaccante del Milan, ha concesso un'intervista ad Outpump. Tanti i temi trattati dal nazionale portoghese, anche delle sue origini e delle difficoltà nell'andare al campo di allenamento quando era bambino:
"Tutti gli uomini sembrano silenziosi. Perché da dove vengo io tutti sembrano invisibili. In fondo quando cresci in un quartiere difficile è così, è praticamente impossibile farsi vedere: nessuno ti guarda, nessuno ti vuole guardare. Attraverso quello che faccio oggi, il calcio, la musica, la moda, voglio mostrare a tutti i bambini del mio quartiere e dei quartieri simili che possono farcela, indipendentemente dalle loro origini. Una cosa, però, è fondamentale: non bisogna mai dimenticarsi da dove si viene".
"Quando penso a quelle ore, penso ai viaggi con mio padre sul treno. Ero piccolo. Non sapevamo come pagare i biglietti e quel trasporto era l’unico modo per raggiungere i campi di allenamento. Penso a lui che riflette tutte le sere, prima di andare a dormire, cercando un modo per portare soldi e cibo a casa. Il calcio era il mio sogno e, nonostante tutto, la mia famiglia è riuscita a darmi gli strumenti per realizzarlo. È sempre stata al mio fianco. Per questo ora voglio dare la possibilità di vivere serenamente, senza preoccupazioni, a chi ha condiviso con me quei momenti. E sempre per questo tengo i piedi saldi a terra, perché so bene che la fama e il successo sono passeggeri, specie nel calcio, dove un istante sei il migliore e quello dopo sei il peggiore. Bisogna avere il giusto supporto e una grande consistenza mentale. Sono felice di essere quello che sono oggi e di quello che posso fare per la mia famiglia, il finale felice di cui parlo in “Escolhas” è racchiuso qui". Leggi qui la sua intervista integrale >>>
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