Rafael Leao, attaccante del Milan, ha rilasciato un'intervista in esclusiva ai microfoni de 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola. Ecco le sue dichiarazioni.
INTERVISTE
Leao: “Ibra mi aiuta, Pioli mi ha capito. Milan pronto a vincere”
Rafael Leao, attaccante del Milan, ha rilasciato un'intervista in esclusiva a 'La Gazzetta dello Sport'. Le sue dichiarazioni integrali
Leao su dove sta andando il suo Milan: "Domiamo le onde più alte, cerchiamo di prenderle sempre nel modo giusto per restare in piedi e arrivare al traguardo".
Sui social usa l'emoji del surf, sul campo esulta in mostrando il nome sulla maglia. Perché? "Voglio far vedere che ci sono, in tutti i sensi. Che sono sempre pronto a dare tutto per la squadra, che posso fare la differenza perché sono cresciuto".
Su quanto conta per lui la famiglia: "È fondamentale, mi supportano prima e dopo le partite. Mi hanno insegnato che senza sacrifici non si va da nessuna parte".
Sul quartiere di Bairro da Jamaica ed Amora dove è cresciuto: "In quegli anni ho visto di tutto, ho vissuto tra mille difficoltà, il mio sogno era anche quello di molti bambini che non ce l’hanno fatta. Se oggi sono chi sono lo devo a quegli anni, fatti di cose semplici: un pallone, gli amici, gli affetti più cari".
Su Zlatan Ibrahimović: "Zlatan è un campione che non ha mai dimenticato il passato. A me ricorda sempre di restare umile e di lavorare, lavorare, lavorare: solo così puoi fare grandi cose".
Su quanto è migliorato dalla sua prima partita con Ibra: "Prima non ero costante. Magari giocavo un quarto d’ora alla grande, poi mi fermavo o facevo le cose a metà, saltavo l’uomo e sbagliavo il passaggio chiave. Oggi sono diventato concreto, continuo nei 90 minuti, segno di più e faccio più assist. Gioco in una grande squadra, certo, ma ho cambiato il modo di approcciarmi alle partite. Sono deciso".
Su come è scattato il 'clic' per il suo miglioramento: "Un insieme di fattori. Conosco meglio la Serie A, ho avuto i consigli giusti dai miei e dal mio personal trainer. E non mi è mai mancata la fiducia della società, che mi ha sempre fatto sentire protetto, dei compagni e dell’allenatore".
Sulla chiave tattica della sua svolta: "Pioli mi ha capito, sa che con i miei dribbling e i miei strappi posso fare la differenza. Prima con me curava molto l’aspetto tattico, ero più giovane e più indisciplinato. Ora non mi spiega molto, si fida di me, sa che faccio la mia parte anche quando il pallone ce l’hanno gli avversari. Mi dice “Stai largo e punta l’uomo”: per me diventa tutto più facile. Ho giocato anche da prima punta e da “10”, sono pronto a rifarlo se serve, ma a sinistra è un’altra cosa …".
Su chi dice che segna ancora troppo poco: "Che non hanno tutti i torti, posso e devo segnare di più. Lavoro tutti i giorni per diventare un grande giocatore".
Sul paragone di Pioli con il primo Thierry Henry: "Lo ringrazio per il paragone, parliamo di un grandissimo fuoriclasse. Io però voglio essere Rafa, voglio fare la mia strada".
Su chi l'ha ispirata di più: "Mbappé, Neymar. E nel Milan ammiravo tantissimo Kaká".
Leao sul Milan pronto a vincere: "Sì, siamo più forti e più maturi dell’anno scorso. Vincere il campionato è l’obiettivo, vogliamo vedere Milano tutta rossonera. Sono giovane, ma in campo mi sento adulto, e lo stesso vale per tanti miei compagni. Lo ripete anche Pioli, a me, a Sandro (Tonali, ndr), ad Alexis (Saelemaekers, ndr): “Siete giovani solo sulla carta di identità”".
Sulle sfide contro Juventus e Inter decisive per lo Scudetto: "Due gare importantissime ma non decisive, è lunga. Con la Juve sarà difficile, è una grande squadra tornata a fare punti. Dobbiamo sfruttare il vantaggio di giocare in casa, i nostri tifosi ci caricano anche se saranno in cinquemila. Abbiamo bisogno di riprendere a vincere, siamo pronti, sappiamo che valiamo".
Su come sta preparando queste due partite: "Cerco di capire come posso far male a chi avrò di fronte in base alle loro caratteristiche. Ma mi lascerò guidare anche dall’istinto: io dribblo, lo faccio da quando ero piccolo, mi riesce naturale".
Su quanto si è visto, finora, del suo potenziale: "Questo è il Leao di cui parlavano gli osservatori quando ero ragazzino. Posso ancora migliorare, ma riesco già a incidere sui risultati con le mie qualità, sono a un buon punto del percorso".
Su Paolo Maldini: "Lo guardavo in tv quando ero piccolo, una leggenda. Adesso mi dà consigli per migliorare, mi sento molto fortunato".
Su quanto cambia il suo modo di giocare a seconda di chi giochi centravanti: "Con Giroud so che se non rientro bene per andare al tiro posso servirlo con i palloni alti perché Oli è fortissimo nel gioco aereo. Con Rebic cerchiamo più la profondità, si smarca molto velocemente. Con Ibra va bene tutto, fa gol in tutti i modi".
Sulla gara in velocità tra lui e Theo Hernández: "Bella sfida! Giocarci è spettacolare, è uno dei terzini più forti al mondo. Spero di averlo accanto ancora a lungo al Milan".
Leao sul suo futuro al Milan: "Ho altri due anni di contratto, non sono pochi. Vediamo, è ancora presto, di sicuro io qui sto benissimo".
Sul fatto se sia più facile andare ai Mondiali in Qatar con Cristiano Ronaldo o vincere lo Scudetto con Ibra: "Con loro in squadra tutto è possibile. Io cerco di rimanere concentrato e di dimostrarmi all’altezza di stare al fianco di due giganti così".
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