Top del Milan, ma non titolare in Nazionale. Perché? "Non c'è motivo. Quando arrivo qui non penso a questo, ma solo a dare il massimo. Non penso a fare il titolare o la panchina, cerco di sfruttare al massimo e migliorare, sarò contento, ma la cosa più importante è rappresentare la Nazionale".
Sui minuti: "Quando il mister è venuto qui mi ha confortato fin da subito, ho piena fiducia in lui e lui in me. Dopo gli allenamenti il mister cerca di aiutarmi e ci siamo trovati molto bene. C'è un rapporto così con il mister, è più facile in campo. Ho la coscienza a posto perché so che il mister ha fiducia in me".
Su Dzeko: "E' un giocatore completo e fa ancora la differenza nonostante la sua età. È un giocatore a cui dobbiamo prestare attenzione. Ma nella posizione di difensore centrale abbiamo giocatori di qualità in grado di gestire il lavoro. Non ha bisogno di molte occasioni per fare la differenza. La Bosnia entrerà come se fosse una finale e dobbiamo preparare la partita nel migliore dei modi".
Sull'arrivo di Martinez: "Il gruppo è sempre stato unito anche con Fernando Santos. Ora, in generale, i giocatori si sentono più liberi di esprimere il proprio gioco".
Sul rinnovo con il Milan: "La decisione era già stata presa prima di firmare il contratto, ho detto ai dirigenti che era quello che volevo. Quando sono arrivato al Milan la società mi ha sostenuto in maniera incredibile, non ho pensato a nessun altro club o ad andarmene, voglio fare la storia al Milan".
Su Taremi e un possibile trasferimento al Milan: "Quell'argomento non è di mia competenza. C'è chi se ne occupa, parlo solo della Selezione".
Sulla finale di Champions: "Sì, quando sono sceso negli spogliatoi stavo parlando con Rúben della partita e poi è arrivato Bernardo. È stato un peccato non essere arrivato in finale ma ero felice per loro. Entrambi mi aiutano molto". LEGGI ANCHE:Milan, Maignan rifiuta il Chelsea: ecco perché >>>
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