Massimo Mauro, ex calciatore in Serie A, ha rilasciato un'intervista esclusiva al 'Corriere dello Sport' oggi in edicola. Questo è uno stralcio delle sue dichiarazioni più interessanti.
INTERVISTE
Mauro: “Milan-Napoli? Speriamo non venga rovinata da interventi esterni”
Le verità di Mauro su VAR, Juventus e un occhio su Milan-Napoli
Sul VAR: «Il popolo anti-juventino ha sempre pensato, a torto o a ragione, non sta a me stabilirlo, che la Juventus vincesse perché aiutata dagli arbitri. Roma, Napoli, Firenze, Bologna, Milano su entrambe le sponde. L’introduzione del VAR è stata voluta e accolta come la soluzione di tutti i mali e le malefatte bianconere, come un supremo atto di giustizia».
Sulle frasi dette a 'Pressing', ovvero "VAR introdotto per punire la Juventus": «Questo è ciò che ha fatto comodo comprendere tanto a te quanto al web. Lo capisco e non mi scandalizzo affatto. Ma il senso del mio discorso era più ampio e articolato. Infatti dopo l’introduzione del VAR la Juve ha vinto tre scudetti di fila. Lo Scudetto lo vince sempre la più forte, se la Juve ha perso gli ultimi due è soltanto perché è peggiorata notevolmente».
Su Calciopoli come una buffonata: «Non mi ci far tornare, non avrebbe senso, guardiamo avanti. Io credo che sia giunto il momento, pur se in notevole ritardo, di adeguare il protocollo VAR per rendere utile, e non dannoso come lo è oggi, l’aiuto tecnologico. Non scherzavo quando dicevo che l’arbitro che prende una decisione importante all’ultimo minuto ha le pulsazioni a 180. E con le pulsazioni a 180 non si ragiona bene».
Sull'arbitro Matteo Marcenaro ed il suo assistente che avevano visto bene: «Solo che poi arriva il coglione che sta seduto davanti a un video, coglione in generale, non mi riferisco a quello di Juve-Salernitana - non so nemmeno chi fosse - che segnala all’arbitro un fuorigioco inesistente. Gol annullato, risultato falsato e va a finire che fanno tutti la figura dei cretini. Quello che è successo allo Stadium domenica scorsa ha affossato il VAR».
Cosa farebbe lui con il VAR: «Il VAR deve intervenire soltanto in caso di oggettività: la valutazione dell’arbitro presente a pochi metri dall’azione e che prende la decisione per lui più corretta, deve essere insindacabile. Ti faccio l’esempio di Daniele Orsato a Bologna: la sua scelta potrà anche essere opinabile, ma deve essere rispettata. Il dirigente che dopo la partita si presenta davanti alle telecamere e spara contro il direttore di gara ci sarà sempre, non lo potrà evitare nessuno, nemmeno Gesù Cristo. Se Nostro Signore arbitrasse una partita in Italia verrebbe comunque contestato, questo siamo da sempre, al di là dell’imbarbarimento degli ultimi anni. Qualcuno mi deve spiegare perché un soggetto davanti al video può permettersi di rompere i coglioni a chi sta in campo quando un episodio non presenta i caratteri dell’oggettività. Il fuorigioco di mezzo metro, il fallo da rosso non visto, e può succedere, in casi come questi si può intervenire da un locale asettico della Brianza».
Su cosa gli è piaciuto in questo primo mese di Serie A: «Il Napoli è meraviglioso, lo era anche l’anno scorso. Luciano Spalletti è forte e intelligente, non si deve innervosire quando gli ricordano che ha perso lo Scudetto con Spezia e Empoli in casa. Il Napoli arriva al risultato attraverso il bel gioco, ma ci sono partite in cui è sufficiente prendere i tre punti senza cercare lo spettacolo, come contro lo Spezia ad esempio. I successi accrescono l’autostima e fanno lavorare con maggiore convinzione, meno pressioni, la testa libera. Il Milan è un altro degli aspetti positivi. Ha un gioco che rende eccellenti anche i meno buoni e poi è il risultato di un progetto che gli ha consentito di cambiare poco. Ha aggiunto 2 o 3 giocatori a un impianto che funziona capace di portare a casa uno Scudetto sorprendente. Come accadeva alla Juve di un tempo. Mi auguro che lo scontro diretto non venga rovinato da interventi esterni». Milan-Napoli, chi gioca sulla trequarti? I dubbi di formazione di Pioli >>>
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