Nicoletta Romanazzi, mental coach di Gianluigi Donnarumma, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul legame di quest'ultimo con il Milan
Nicoletta Romanazzi, mental coach tra gli altri anche di Gianluigi Donnarumma e Marcell Jacobs, ha rilasciato una lunga ed interessante intervista ai microfoni del quotidiano 'Il Corriere della Sera', nell'edizione in edicola questa mattina, soffermandosi in particolare sul legame tra Gigio e il Milan. Ecco, dunque, un estratto delle sue parole.
La mental coach: "Donnarumma è sensibile, a volte si faceva prendere da ..."
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«Piano piano si comincia a sdoganare il nostro ruolo, anche se ci sono allenatori che ancora hanno pregiudizi e i ragazzi hanno paura che si scopra: non vogliono far credere di avere dei problemi. Ma è impensabile allenare solo il corpo, perché reagisce alla mente. Se la mente è bloccata o in uno stato d’ansia, il corpo si irrigidisce. Succedeva a Marcell Jacobs quando andava in gara: le gambe gli diventavano dure e non riusciva a correre».
Se succedeva anche a Gianluigi Donnarumma: «Sì certo, lui è un ragazzo sensibile, buono, emotivo. E quindi delle volte si faceva prendere dal nervosismo, ma questo lavoro lo ha aiutato a riconosce sé stesso, i suoi punti di forza, a imparare a entrare nello stato di massima concentrazione, quello in cui escludi tutto l’esterno. E anche a riconoscere tutte le sue emozioni, senza avere più paura della paura».
Su come si lavora sulle critiche: «Bisogna prendere consapevolezza che è una cosa normale e non bisogna cedere il proprio potere all’esterno: mi fido del mio giudizio e di chi mi può essere utile. Lavoro sulla vocina critica interiore, che ci vuole sempre perfetti per essere accettati dagli altri. Ed è quella che va in tilt quando subiamo le critiche esterne. E poi, tanto più sei criticato, tanto più significa che gli altri ci tengono a te: i tifosi riversano sui loro eroi aspettative ed emozioni».