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Milan, Adli: “Maldini mi ha congelato”. Carica Leao: una rivelazione su Maignan

Yacine Adli Fiorentina-Milan 2-1 Serie A 2024-25 news
Yacine Adli, centrocampista del Milan in prestito alla Fiorentina, ha parlato di Maldini, Leao, Maignan e non solo. Ecco le sue parole
Emiliano Guadagnoli Redattore 

Yacine Adli, ha parlato al podcast Zack en Tour Libre. Nell'intervista le fasi della sua carriera da calciatore. Ovviamente c'è anche il passaggio finale sui suoi anni al Milan. La partenza difficile, la titolarità, Maldini, Massara e non solo. Ecco i passaggi del centrocampista del Milan in prestito alla Fiorentina (traduzione da MilanPress).

Su Maldini e Massara

"Ho avuto un primo contatto con Maldini e Massara. Maldini, Paolo Maldini. Lui. Quando parli con lui si fa sul serio e ti blocchi, capisci subito in che ambiente ti trovi. Qui è un’istituzione forte. Parli potenzialmente, anzi non potenzialmente, con il miglior giocatore della storia del Club, quindi è già qualcosa. Io ho sempre una piccola frase che mi ricorderò sempre. Quando ero a Milano. C’era il mio migliore amico con me quando ho firmato per il Milan, era venuto con me. Aveva detto una frase che mi aveva fatto sorridere, lo vidi poco dopo la firma perché era là pensieroso. Gli chiesi cosa avesse e lui mi rispose: ‘Fratello, Maldini mi ha congelato. È troppa l’aura, mi sono congelato’. Quando vedi Maldini vedi classe".


Su Leao

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"Tutto ruota intorno a Rafa perché è un ragazzo di tendenza, risponde e poi fa rumore, alimenta la polemica. Ma attualmente la gente pensa che stia underperformando. Penso sinceramente, e non lo dico perché lo conosco e ho l’occasione di essere suo amico a cui voglio bene, che sia in un periodo in cui farà molto male (alle avversarie, ndr) tra non molto tempo. Perché Rafael Leao si sta riadattando ad un sistema e ha giocato per tanto tempo in maniera diversa. Cerca di concentrarsi soprattutto sulla fase difensiva con la squadra. Molti pensano sia meno performante perché non è focalizzato solamente sulla fase offensiva, ma quando sarà capace di fare quel lavoro difensivo e ritrovare la sua forma migliore offensiva, perché ce l’ha e la mostra ogni partita… Lui è in un processo per diventare un killer. È un giocatore come pochi oggi: è uno di quei giocatori per cui paghi il biglietto".

Su Pioli

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"Sempre grande rispetto. C’è l’allenatore e c’è l’uomo. All’uomo niente da rimproverare, sempre top, sempre sincero con me. L’allenatore? Non l’ho presa sul personale il fatto che non mi facesse giocare. Sono uno di quelli che pensa: se sei più forte, il mister ti fa giocare. Mi sono detto che avevo delle mancanze. Dovevo migliorare tanto difensivamente, in Italia c’è tanto il gioco uomo su uomo".

Su Maignan

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"E' un malato di calcio, dorme col calcio. Dopo tutte le partite, sapevo che non dovevo dormire prima delle 3-4 perché Mike mi avrebbe chiamato. Sapevo che aveva già analizzato tutte le situazioni, tutti i dettagli. “Ciao”. “Come va?”. “Ti ricordi di quella situazione al minuto 27?”. “No, non ho rivisto il match” (ride, ndr). “Non l’hai vista? Guarda Whatsapp che ti mando le immagini, osservale”. Ho visto raramente un compagno così esigente. Un compagno che fa questi sacrifici nel quotidiano per la sua carriera e il suo sport, io spero davvero che abbia tutta la gloria che merita e deve ottenere. Oltre ad essere un portiere stratosferico, è un ragazzo che da il 3000% per il suo mestiere".

Su Bennacer

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"È semplicemente mio fratello, gli voglio tanto bene. È un giocatore straordinario, sfortunatamente nell’ultimo periodo non è stato aiutato dagli infortuni. È di un’altra categoria. È un ragazzo molto serio, fa tutto per recuperare. La cosa che mi ha fatto più male nel trasferirmi a Firenze è che i miei figli mi chiedano sempre dei figli di Ismael. È dura. Questo è per spiegare quanto sia fraterno il nostro rapporto. Spero che ritorni il prima possibile sul campo per mostrare il suo talento".

Su Ibrahimovic

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"L’ho conosciuto verso la fine della carriera, ma nonostante ciò aveva una grande importanza nello spogliatoio. Sa tenere rigore, è molto esigente. Come dirigente? All’inizio devi imparare il mestiere, perché non puoi improvvisare. Io auguro il meglio al Milan, quando ne parlo ho la luce negli occhi, non parlerei mai male del Milan. Spero che facciano una grande stagione e che vincano titoli. Spero che ritrovino un clima sereno". LEGGI ANCHE: Milan, se ci sei batti un colpo. L'Udinese una vera bestia (bianco)nera

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