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Il Milan sta vivendo una stagione particolare. I rossoneri sono ancora in corsa per due obiettivi importanti: il secondo posto in campionato e la vittoria dell'Europa League. Una delle note più positive è stata l'esplosione di Yacine Adli. Il centrocampista, da panchinaro, è diventato un titolare della squadra di Pioli. 'Il pittore' ha rilasciato una lunga intervista a 'SportWeek' magazine de 'La Gazzetta dello Sport'. Ecco le sue parole sui soprannomi.
"Nel bene o nel male relativizzo (testuale) tanto: se uno mi chiama Mozart o Il Pittore, io gli faccio capire che sono Yacine e basta. E mi va bene così. Allo stesso modo, se uno mi dice: sei scarso, non sai giocare, io non ascolto. Ripeto, nel bene o nel male io cerco di restare nel mezzo, senza sentirmi mai troppo felice per un complimento o troppo deluso da una critica". LEGGI ANCHE: Milan, Camarda guida la rivoluzione: Il nuovo Diavolo dei giovani
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