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Pierre Kalulu (difensore AC Milan) qui durante il derby Milan-Inter 0-0 (Coppa Italia 2021-2022) | News (Getty Images)
Roger Martinez, primo allenatore di Pierre Kalulu ai tempi del St Priest, ha parlato delle quasi innate qualità del difensore del Milan. Queste le dichiarazioni ai microfoni de 'La Gazzetta dello Sport'.
Sul primo incontro: "Era venuto a vederlo giocare, e ovviamente aveva sempre la palla tra i piedi. Se ne stava in disparte a palleggiare, accanto alla rete del campo, così dissi a sua madre di portarlo a fare qualche partitella. Non so, ma avevo intuito qualcosa di speciale. Saranno stati gli occhi, la passione, chissà. Volevo vedere il livello. Abbiamo avuto tutti i fratelli Kalulu, anche Aldo, oggi a Sochaux. Il bello è che uno dopo l’altro sono finiti a Lione. Una soddisfazione".
Sui consigli: "Gli ho sempre dato pochi consigli, era già forte. Ne ho sempre apprezzato l’intelligenza e la capacità di imparare una cosa in tre secondi. Gli spiegavi un esercizio e lo ripeteva alla perfezione subito dopo".
Sull’affidabilità di Kalulu: "Con lui in campo ho vinto molti tornei. Aveva già il senso del gioco, capiva subito se dare o meno la palla a un compagno. A 6-7 anni non è facile, vuoi sempre giocare il pallone o segnare. Lui non era così. Da bambini si gioca a 5 o a 7, il terzino non esiste, così lo mettevo dietro".
Sul trasferimento al Milan: "Hanno fatto un bel colpo. E poi è un bravo ragazzo. Uno che non dimentica da dove viene. Pochi giorni dopo aver firmato con il Milan mi ha regalato la sua maglietta. Una dei miei gioiellini…".
Sull’avventura in Ligue 1: "Il Lione l’ha preso nel 2009, a nove anni. Da lì in poi ci siamo sempre sentiti. La sua è una famiglia straordinaria, lui una persona d’oro. Non ho mai avuto dubbi sul suo rendimento. Ripeto: che colpo!". Ecco le Top News di oggi sul Milan: Renato Sanches vicino, incontro per Gianluca Scamacca
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