Su Loftus-Cheek: «Ha una fisicità importante e può fare tutto: mezzala, mediano nel 4-2-3-1, trequartista... Storicamente agli inglesi serve tempo per ambientarsi: dovrà acquisire presto le competenze tattiche che Pioli richiede».
Sul perché Reijnders piace a Pioli: «Perché sarà il suo perno centrale. Non è un play classico, alla Jorginho. È dinamico, aggressivo, come il Milan: i rossoneri andranno ancora di più addosso agli avversari. Reijnders può portare gol, importantissimo. Al Milan mancano i gol dal centrocampo: il gap con Napoli in A e Inter in Champions passava anche da qui. A proposito, posso suggerire un nome per il reparto? Zielinski. Fa la mezzala, incute timore alle difese e... segna».
Sul ruolo di Pulisic: «Immagino largo a destra. Al Dortmund veniva dentro e trovava la porta. Il Milan ricorda quel contesto: squadra propositiva, coraggiosa e un po’ incosciente. Pulisic e Loftus-Cheek arrivano in un momento di carriera simile: cambiano per rilanciarsi. Possono riuscirci».
Su cosa manca: «Un altro centrocampista, un 9 e un esterno di attacco. In mezzo mi piace Dominguez: ha personalità ed è portato per il calcio di Pioli. Per il centravanti dico Taremi, lavora molti palloni, attira i centrali e apre spazi in area: sarebbe una buona spalla per Leao. Chukwueze dà elettricità».
Sulle possibilità di scudetto: «In questi anni lassù c’è stata alternanza, e il Milan è una di quelle che hanno vinto: non può non partire per riprovarci. Finora si è mosso in maniera interessante. E se prende il centravanti giusto da affiancare a Giroud...». LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan - Cessioni. "Ecco chi non è nei piani di Pioli"
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