Massimo Ambrosini, nel corso del format On The Pitch mandato in onda da Milan Tv, ha parlato dei gol rossoneri. L'ex centrocampista del Milan si è anche soffermato su Shevchenko, Weah e due reti iconiche messe a segno da questi ultimi. Di seguito le dichiarazioni su Shevchenko. (INTERVISTA COMPLETA)
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Milan, Ambrosini: “Shevchenko Entrava in una nuova realtà”
"A differenza di Weah, lui era arrivato in un momento di vita diverso. George era un uomo, arrivava in un club con una forza fisica e mentale diversa. Sheva era un ragazzino, aveva fatto esperienza nel suo Paese. Entrava in una nuova realtà, in una nuova città".
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"George arrivava da Parigi, Sheva da Kiev. Era un ragazzo molto timido che si approcciava anche alla lingua italiana con tutte le difficoltà del caso. Arrivava con grandi aspettative. Forse Sheva aveva in maniera marcata l'ambizione: aveva una tenacia e una forza mentale straordinaria nonostante fosse un giovane. Il fuoco lui ce l'ha dentro".
"Aveva abitudini di vita e di educazione, è un ragazzo composto ed è difficile che esterni completamente quello che ha dentro, ma quello che ha dentro gli ha permesso di essere quello che poi è stato. Nella singola giocata, se tu hai qualcosa dentro la fai con una cattiveria e una determinazione che ti fa segnare dei gol, ti fa fare quello che ha fatto lui per anni". Calciomercato Milan – Pellegatti rivela: “So che è stato sondato Tete”
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