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Quattro stagioni nel Milan per Marco Amelia, in cui ha vinto uno Scudetto e una Supercoppa Italiana, seppur non da protagonista. È rimasto molto legato ai rossoneri e ai microfoni di Goal ha parlato così della squadra rossonera di oggi e di Stefano Pioli, a suo dire molto sottovalutato: "Pioli ha riportato la mentalità del lavoro. Credo sia stato sempre un grande allenatore e molto sottovalutato per quello che ha fatto: ne parlai con Sabatini anni fa, quando voleva portarlo alla Roma, e mi diceva che era il profilo ideale per un certo tipo di ambienti per riportare una mentalità vincente. Ha fatto un lavoro straordinario, nonostante le difficoltà, perché i suoi primi mesi sono stati difficili: eppure ha fatto un capolavoro, cercando supporti nello spogliatoio. Tra l’altro l’avvento di Ibrahimovic è stato fondamentale. Ma sapete, si nota che è bravo quando vedi che nessuno dei suoi giocatori ne parla male: tra quelli nerazzurri, della Lazio, della Fiorentina e del Milan ne parlano tutti bene. Chi vince a livello europeo ha le sue qualità: Carlo Ancelotti è uno di questi".
Sui suoi anni al Milan: "Mi dispiace solo non aver vinto lo Scudetto nel 2012, lo abbiamo buttato nelle gare con Fiorentina e Bologna, perché poi quella stagione ha cambiato il futuro rossonero. Da lì in poi alcuni sono andati via, altri hanno smesso di giocare: l’anno successivo ci siamo guardati negli occhi nello spogliatoio ed eravamo rimasti in pochi ed è stato molto difficile. Non ho mai sentito nessuno dire questo: quando abbiamo perso il campionato nel 2012 contro la Juventus lo abbiamo fatto anche perché a due mesi dalla fine si è infortunato Thiago Silva, che ha poi saltato sette partite. Fu un colpo: abbiamo perso un giocatore decisivo. Poi sì, tutti gli eventi, il gol di Muntari, i punti persi con Fiorentina e Bologna, ma perdere un giocatore di questo calibro non è semplice".
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