news milan
Milan, Baresi: “Lo scudetto è possibile. Donnarumma scelga con il cuore”
ULTIME NOTIZIE MILAN NEWS - Franco Baresi, vicepresidente del Milan, ha rilasciato un'intervista esclusiva a Radio Rossonera. Ecco cosa ha detto
MILAN NEWS - Franco Baresi, vicepresidente onorario del Milan, ha rilasciato un'intervista esclusiva ai microfoni di Radio Rossonera. Ecco l'intervista.
Capitano, ora che da qualche settimana sei diventato vice presidente del Milan, ci racconti i primi passi di questa nuova esperienza e se l’aver attraversato vari momenti storici e varie proprietà può esserti utile in questo
"Mi ha fatto molto piacere questo nuovo incarico. I tanti anni trascorsi in società mi saranno sicuramente d’aiuto perché conosco aspetti e dinamiche. Spero di essere utile mettendo a disposizione la mia esperienza e far crescere il Milan ancora di più".
Il tuo legame con i tifosi era ed è unico. Ti sei dato una spiegazione di questo amore che da oltre quarant’anni non cambia nonostante le generazioni
"Il mio legame con i tifosi dopo tanti anni è ancora intatto, questo mi riempie di orgoglio e mi fa molto piacere. Mi sorprendono sempre per l’affetto che mi dimostrano quando c’è occasione, me ne accorgo ogni giorno quando vado in giro, vuol dire che hai lasciato qualcosa che va oltre le vittorie. Abbiamo vissuto tanti anni insieme, anche meno belli, poi ci siamo rifatti e abbiamo raccolto tutto quello che potevamo. Ho dato ma ho anche avuto tanto dal Milan".
Ti senti di dare un “consiglio” ai ragazzi della rosa attuale su come approcciarsi ai tifosi rossoneri
"Bisogna capire che per giocare al Milan, in un club così importante, sono fondamentali più che le parole, i comportamenti: avere passione e rispetto che ogni giorno devi avere verso il club e tutti i tifosi che ti seguono. È importante mostrare alle persone che c’è impegno, dedizione, partecipazione, senza dimenticare mai anche i sacrifici che i tifosi fanno per venirti a vedere".
Molti cronisti indicano nella mancanza di pubblico allo stadio un motivo di svolta positiva per tanti nostri giovani che hanno avuto modo di crescere senza il celebre mormorio di S.Siro. Tu che hai sempre giocato in un S.Siro stracolmo pensi che questo possa aver influito? E ora che molte certezze sono state raggiunte pensi che il ritorno del pubblico possa invece dare una nuova spinta positiva? I tifosi mancano…
"Chiaro che veniamo da anni non semplici, non so se la squadra sia stata aiutata dal lockdown, magari qualcosina ci ha favorito all’inizio ma ora il Milan sta dimostrando di meritare di stare lassù. Sta meritando gli elogi per quello che sta facendo e per la continuità che sta avendo. Bisogna dare atto ai giocatori, al di là del lockdown. Il pubblico infatti sarebbe un valore aggiunto ancora più ora che i tifosi vedrebbero una squadra che propone e che diverte, sarebbe bello avere lo stadio pieno e tornare alla normalità. Va dato atto al grande lavoro della squadra che sta facendo delle grandi cose".
A proposito di stadio, il Milan tiene molto al progetto del nuovo S.Siro. Quanto è importante il nuovo stadio per la crescita del Club e se ti piacerebbe tornare in campo solo per un calcio di inizio simbolico, il milanista del secolo che da il là ad un nuovo capitolo della storia del Milan, sarebbe quantomeno romantico…
"Il progetto è sempre stata una delle priorità del club e della proprietà. Può essere un valore aggiunto per quello che può portare sia per la comunità a Milano che per gli introiti alle società, mi auguro che si possa realizzare. Con tutto il rispetto per San Siro se andiamo in giro per l’Europa gli stadi vanno vissuti anche al di là della partita, quindi avere uno stadio futuristico sarebbe una bella cosa"
Quanto ti fa effetto che gli ultimi 2 capitani di lungo corso siano entrambi in società? Siete il giusto legame con il passato glorioso e le menti del prossimo futuro. Per noi milanisti è davvero molto bello vedere Franco Baresi e Paolo Maldini che lavorano in società per il bene del club
"Il nostro rapporto è sempre stato buono. Ho vissuto con lui tanti anni sul campo e sono stato felice quando è rientrato. Siamo orgogliosi di poter continuare questa storia contribuendo, anche in ruoli diversi, a poter tornare protagonisti ed essere sempre più competitivi. Abbiamo in mente un Milan che lottava per i primi posti e che era in Champions League. Ci auguriamo che la nostra presenza possa essere utile per tutto l’ambiente, per la squadra, per i giocatori e per chi lavora nella società".
A proposito di Paolo, qualche giorno fa in una intervista a Dazn parlando di un ipotetico nuovo acquisto in difesa ha detto di privilegiare un ragazzo bravo nell’1 contro 1 piuttosto che un giovane già preparato a muoversi di reparto perché l’aspetto tattico è più “semplice” da insegnare rispetto al duello singolo contro un avversario. Sei d’accordo? In effetti molti difensori, in tutta Europa, peccano ogni tanto nella marcatura classica: un problema di impostazione del lavoro da bambini/ragazzi?
"Paolo ha ragione, nel calcio di oggi il difensore deve avere forza, personalità, velocità e non deve avere paura dell’uno contro uno. Avere giocatori così è importante, si parte bene se si hanno queste doti. Io gestivo un reparto quindi anche quando non ero in giornata avevo i compagni che mi aiutavano".
Non nominiamo ovviamente la parola scudetto però questa squadra ha dimostrato che il suo buon periodo non è un momento isolato e che molti aspetti di squadra sono ben consolidati. Il segreto per continuare è tenere alta la voglia di stupire e stupirsi senza crearsi da soli grandi pressioni? Cosa secondo te è cambiato rispetto ad un anno fa, dall’interno che sensazione hai del gruppo squadra?
"La squadra ha sorpreso un po’ tutti dopo il lockdown, ha dimostrato di avere un’anima, è un gruppo che si aiuta ha un gioco che coinvolge tutti. Tutti hanno voglia di stupire, di tornare a far parlare positivamente di se. Questo ha dato fiducia e la consapevolezza di poter affrontare tutti senza timore. La cosa che fa piacere e che si nota è che alla prestazione personale viene fuori la priorità del successo della squadra. C’è un bello spirito di sacrificio e di squadra e tutto ciò ti può portare a risultati sorprendenti. Quindi tutto è possibile.".
3 domande veloci su i 3 difensori centrali maggiormente impiegati al difensore più forte di sempre:
- Kjaer: te lo aspettavi così determinante e insostituibile? Cosa ha dato al reparto secondo te?
"Ha stupito tutti, sapevamo che era bravo, ma ha stupito per la sua chiarezza con cui interpreta il ruolo, per come si è imposto, dando sicurezza alla squadra. È sempre attento e concreto, non cerca mai qualcosa in più. Non è facile arrivare al Milan così, rappresenta un esempio importante."
- Romagnoli: dopo 200 gare in rossonero qual è il tuo giudizio su di lui? Da Capitano a capitano c’è qualcosa che gli consigli per il prossimo futuro, vista la ancor giovane età può ancora migliorare molto.
"Alessio è il nostro capitano, da 6 stagioni con noi ed è ancora giovanissimo. Nel suo ruolo credo che sia uno dei migliori, in nazionale, sa fare anche gol. Davanti a se ha un grande futuro, potrà prendersi grandi soddisfazioni con il Milan. Si è calato nella realtà Milan nel migliore dei modi, è arrivato in punta di piedi, ma si è imposto, ha passato anche anni non facili ma avuto la forza e la determinazione di rimanere sempre attento e volersi migliorare. Credo che meriti quello che è adesso"
- Gabbia: ti piace questo ragazzo del nostro settore giovanile? Hai anche per lui un piccolo “consiglio tecnico” che ti senti di dargli per migliorare le prestazioni in campo?
"È un prodotto del nostro settore giovanile e ha già fatto tante presenze, non è semplice giocare nel Milan nel suo ruolo. Deve essere bravo ad ascoltare ogni allenamento e imparare. È un ragazzo serio, attento, avrà beneficio stando vicino a Kjaer e Romagnoli. Potrà comunque dare il suo contributo quando giocherà".
Chiudiamo con Gigio: quanto ti piacerebbe vedere un ragazzo del nostro settore giovanile, esordire in prima squadra, fare tutta la carriera qui e indossare la fascia da capitano come è stato per te e Paolo? Sarebbe un bel segnale, quasi fuori dal tempo, una storia da Milan… Le urla di Gigio in campo ad aiutare la squadra da dietro, ora che lo stadio purtroppo vuoto, si sentono forte e chiaro, segno della maturità di un ragazzo poco più che ventenne
"Credo che il calcio sia cambiato a differenza di 20 anni fa. La concorrenza è tanta ma penso che Gigio, cresciuto anche lui da noi, ami il Milan. Ha 20 anni ed è tra i migliori al mondo, ha già 3-4 anni di esperienza, può essere un esempio di ispirazioni per tutti, ha un futuro straordinario davanti a se. Mi auguro che prevalga il cuore e che rimanga ancora tanti anni da noi con tutte le soddisfazioni che merita". Calciomercato Milan: il sogno Haaland è possibile. VAI ALLA NOTIZIA>>>
© RIPRODUZIONE RISERVATA