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Milan, Baresi: “Capello aveva poca pazienza. Sacchi? Difesa alta sensata. Ora…”

Franco Baresi AC Milan Milanello
Franco Baresi, ex difensore e leggenda del Milan, ha parlato al Times. Ricordi su Capello e Sacchi. Un pensiero su Maradona e non solo
Emiliano Guadagnoli Redattore 

Franco Baresi, ex difensore e leggenda del Milan, ha parlato al Times. Tra i vari argomenti anche i giocatori più forti che ha affrontato in carriera. Si parla anche di Maradona. Non solo: Baresi ha parlato dei suo ex allenatori, ovvero Sacchi e Capello. Poi parole sul calcio in generale. Ecco le sue parole (traduzione da areanapoli.it).

Milan, Baresi ricorda Maradona. Un aneddoto su Capello e Sacchi. Critiche a...

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"Ho giocato con alcuni giocatori straordinari. Il più forte affrontato? Facile. Maradona. Anche con la nostra difesa, sapevamo che era l’unico giocatore che poteva cambiare qualsiasi partita in qualsiasi momento".


Sulle abilità di un calciatore

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"Il cervello è l’abilità più importante di tutte. Devi avere tutto per essere un difensore moderno, oggi sono richieste diverse qualità. C’è l’abilità fisica e poi l’abilità tecnica, perché le squadre nel calcio moderno costruiscono il loro gioco dai difensori, quindi è essenziale essere tecnicamente perfetti e fisicamente forti, ma l’abilità più importante di tutte è essere intelligenti. Devi avere un cervello".

Il suo parere sul gioco costruito dalla difesa

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"Uscire con la palla dalla difesa si vede ovunque oggi, ogni squadra lo fa, ma il problema è che devi essere abile per farlo, devi avere il controllo del pallone. Influisce sul ritmo, rallenta il gioco, e quindi riduce la qualità del gioco per la gente che guarda. Il gioco è sempre più lento, meno divertente. Forse hai più controllo ma il calcio deve avere ritmo".

Sul suo rendimento

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"Ho fatto vincere i miei allenatori. Uno di questi allenatori era Fabio Capello, che aveva poca pazienza con i difensori. Lui parlava di sicurezza prima di tutto, ci ha detto sempre di essere sempre concreti. Certo dovevamo essere bravi a costruire l’attacco ma la cosa più importante era sempre essere attenti e attenti".

Sul fuorigioco

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"Arrigo Sacchi ha introdotto la difesa alta perché c’erano alcuni grandi vantaggi e perché era nuova, quindi gli avversari non avevano capito. Ora la difesa alta è tornata di moda. È un rischio ma è tutta una questione di tempismo, sapere quando rischiare e quando non rischiare, perché è facile approfittare di un errore".

Sui campioni con cui ha giocato

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"Rivera, Van Basten, Gullit, Rijkaard, Maldini, Savicevic, Weah, Baggio, Donadoni. Non male". LEGGI ANCHE: Milan, Camarda è pronto per il salto? Tattica e ruolo. Fonseca parla chiaro

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