Sulla lontananza al campo: "Ha fatto male non poter giocare e aiutare i compagni, ma alla fine anche le cose brutte brutte passano. Il Milan, il mister, i miei compagni, anche i dirigenti mi mandavano sempre messaggi come 'Come stai?', 'Come stanno andando le cose?'. Questo ti spinge a dare ancora di più, ti dà forza, ti dà coraggio, perché ci sono momenti a volte un po più duri. Ho lavorato tantissimo anche per loro".
Sull'esperienza al Milan e sui nuovi compagni: "Ti dà più responsabilità, perché devi aiutare i nuovi giocatori a capire come il mister vuole le cose, magari loro non capiscono o hanno un modo di giocare diverso. Aiutare loro ti dà più responsabilità , fa parte del mio gioco e della mia persona. Quando vuoi aiutare la squadra queste cose sono obbligatorie. Non so fare le cose in modo tranquillo, per questo aspettavo di essere veramente pronto, perché dò tutto in campo".
Sul ritorno in campo: "Qualche volta mi devo gestire, ma devo aiutare la squadra a essere al 200%. Per questo, sabato quando sono entrato gli ultimi 20 minuti ho dato tutto. Anche per ritrovare ritmo è importante gestirsi qualche volta".
Sulla prossima sfida di Champions: "La prepariamo come l'ultima partita, vogliamo dare tutto quello che abbiamo, poi penseremo alle altre partite. Nella nostra testa sappiamo che sarà una grande partita, difficile, ma siamo concentrati su cosa fare e come vincerla. Lunedì e martedì, anche se non giocherò, sarò con i compagni a spingerli e motivarli. Noi vogliamo vincere, poi quello che succerà nell'altra partita non dipende da noi, ma almeno noi saremo orgogliosi". LEGGI ANCHE: Milan, senti Bennacer: "Scudetto e Champions, ci crediamo ancora" >>>
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