Sulla psicanalisi: «Sì, perché è stato fondamentale. Non so se la psicanalisi nel calcio sia un tabù però sicuramente è un tema che ogni calciatore dovrebbe aver la libertà di sperimentare con normalità e senza aver paura di farlo sapere. Perché è come un infortunio, qualcosa che fa parte dello sport e dell’umanità».
Sulla semifinale contro l'Inter e il gol annullato: «Qualcosa che chiaramente avrebbe cambiato la mia vita, in campo e fuori. Però io il giorno dopo all’allenamento avevo le idee chiarissime: perché lamentarmi di una cosa che non potevo cambiare? Il gol fu annullato, bisognava andare avanti».
Sull'esperienza alla Roma e al Milan: «Il primo Paese e le prime squadre dopo il Barça. Due anni intensi, un’esperienza molto bella e gratificante anche se in qualche modo condizionata dai miei problemi. Mentalmente ero ancora legato al Barcellona, l’addio dopo la vittoria in Champions senza giocare nemmeno un minuto nella finale di Wembley mi aveva fatto molto male». LEGGI ANCHE: Calciomercato Milan – Difensore, non solo Kelly. Duello con la Juventus?
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