Sull'analisi della squadra e dei giocatori: "È un lavoro che va fatto e ci vuole anche l’esperienza necessaria per capire una cosa quando non funziona. Perché se uno non conosce bene questo mondo o pensa solo di conoscerlo questo è quello che può succedere, di errori ne facciamo tutti".
Sulla dirigenza: "Dipende da tante situazioni. Certo, una classifica così non aiuta. Il Milan era partito con tanta ambizione di poter lottare per i primissimi posti, invece si ritrova così staccato dal vertice ed è normale che il primo a pagare è l’allenatore. Gli errori poi sono stati fatti un po', dell’allenatore un po' dai giocatori e anche dalla dirigenza. Quando le cose non vanno bene vuol dire che tutti sbagliano”.
Sull'allenatore che avrebbe preso: "Io non mi voglio sostituire ai dirigenti, tutti possiamo fare delle scelte e quando vengono fatte sono sempre giuste. Poi è il tempo a dire se sono giuste o sbagliate. Oggi il tempo dice che purtroppo al momento le cose non funzionano". LEGGI ANCHE: Milan, ecco Conceicao: fame, intensità e carattere non sono negoziabili >>>
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