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Ex Milan, Braida: “Shevchenko mi fa quasi piangere. Ecco perché”

Ariedo Braida Cremonese
A Coverciano è andata in scena la cerimonia annuale della "Hall of Fame del Calcio Italiano". Presente anche Ariedo Braida, ex dirigente del Milan
Emiliano Guadagnoli Redattore 

A Coverciano è andata in scena la cerimonia annuale della "Hall of Fame del Calcio Italiano", il riconoscimento che dal 2011 la FIGC assegna a calciatori, calciatrici, allenatori, arbitri e dirigenti che hanno fatto la storia del calcio. Nell’Auditorium del Centro Tecnico Federale sono assegnati i premi della XII edizione. Presente anche Ariedo Braida, ex dirigente del Milan. Ecco le sue parole a Tuttomercatoweb.

Ex Milan, Braida: "Vorrei un calcio di sentimenti". Belle parole per Shevchenko

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"Il calcio è bellissimo, Shevchenko mi fa quasi piangere, perché mi fa pensare a un calcio umano dove esistono i sentimenti. Non possiamo pensare solo al denaro, vorrei che il calcio, che si sta disumanizzando, tornasse a quello, fatto di sentimenti. I tifosi devono vivere con il senso di appartenenza per la propria squadra, è fondamentale che ci sia amore. I giocatori bravi ci sono, è giusto che giochino i giovani, ma quelli bravi. Spesso ci si dimentica che giovane non è sinonimo di bravura".


Sul calcio italiano

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"Stiamo migliorando, soprattutto nelle coppe. Dobbiamo proseguire su questa squadra e dobbiamo trovare giocatori forti. Bisogna saper giocare ma con la giusta mentalità. Il ritmo è importante, ho letto che Slot dice che Chiesa non ha ritmo per giocare, ma arrivava da un infortunio. L'aggressività è importante, bisogna che il nostro calcio di adegui a quello internazionale". LEGGI ANCHE: Milan, Jovic è un mistero: Fonseca ci sta dicendo tutta la verità?

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