Su Pioli: "Già trent’anni fa Stefano studiava da allenatore, non faceva mai niente senza chiedersi il motivo. Era un tipo misurato e riflessivo, aveva le idee chiare. Accettava tutte le decisioni senza una parola fuori posto, ma si faceva tante domande e quando non era convinto di alcune scelte veniva a discuterne in disparte, con spirito costruttivo. Queste qualità lo hanno portato fino al Milan e allo scudetto".
Sull'esperienza con Ranieri alla Fiorentina: "Quando arrivammo io e Claudio a Firenze fu rifondazione. Vedere la Viola in B era un sacrilegio e tanti giocatori partirono. Alcuni, come Pioli e Batistuta, rimasero. E arrivarono diversi ragazzi di prospettiva come Toldo. Non dico che la promozione fu scontata, il calcio è imprevedibile, ma nell’ambiente se l’aspettavano tutti. Il difficile fu amalgamare i vecchi e i nuovi, trasmettendo i giusti valori. Pioli era molto stimato dai compagni e dalla società. Cercava di fare gruppo in ogni momento, magari appianando eventuali disaccordi tra i calciatori".
"Da uomo, giocatore e tecnico, in fondo è stato sempre così. I loro discorsi, uno accanto all’altro. Claudio si affidava a Stefano per comandare il reparto difensivo. Era il leader silenzioso della squadra, portava sempre a termine il suo compito senza problemi. Vennero anche messe belle basi per la stagione successiva, in cui chiudemmo al decimo posto in A".
Sul momento di forma di Milan e Cagliari: "Parlando del Milan, penso che periodi così siano fisiologici. La squadra ha avuto tanti infortuni, è delusa dall’eliminazione in Champions e sta rendendo meno delle proprie potenzialità. Con il Sassuolo è arrivato il successo, ma a Salerno ha trovato il pari solo alla fine, dopo una gara a lungo dominata. Non si possono subire certe rimonte".
"Il Cagliari, come da pronostico, sta lottando per la salvezza e alterna prestazioni buone ad altre meno positive. I ragazzi ci sono, come dimostrato con la partita ribaltata nel recupero contro il Frosinone. Quello è stato un bel segnale, la mano di Claudio c’è e si vede. Dopo la sua carriera, nessuno avrebbe accettato una sfida così difficile in una piazza a cui è molto affezionato". LEGGI ANCHE: Calciomercato - Il Milan vuole subito Terracciano: il punto | PM News >>>
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