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Davide Calabria (difensore e capitano AC Milan), qui durante Milan-Roma 3-1 (Serie A 2023-2024) | News (Getty Images)
Davide Calabria, difensore e capitano del Milan, ha concesso un'intervista in esclusiva a 'Radio TV Serie A con RDS'. Alla domanda sulle difficoltà avute, da ragazzino, nei suoi primi passi nel club rossonero, Calabria ha ricordato quanto segue.
"Si i primi mesi era abbastanza difficile ma ero fin troppo piccolo e i miei mi sono stati vicino. Anche il periodo durante il convitto, in Primavera, ho patito la distanza da casa a 16 anni. Non volevo smettere ma cercavo nuove soluzioni per stare meglio: la stavo patendo in quel momento, lontano dalla famiglia. Però i miei genitori e amici mi hanno sempre supportato. Mi hanno parlato e dicendomi che era quello che volevo fare: poi mi hanno lasciato sempre la libertà".
"Ma era davvero il mio sogno: non potevo e non volevo in realtà abbandonare - ha concluso Calabria -. Sembrava un mollare. Lacrime? Sì, sono sempre stato chiuso e immaturo, il piangere può essere d'aiuto. Invece io ho sempre fatto fatica da questo punto di vista. Ma sono anche super determinato ad andare avanti e non mi andava di piangere". LEGGI ANCHE: Milan, 50 milioni per uno di questi attaccanti: il favorito, le seconde scelte >>>
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