Il mio pensiero è che ho bisogno sempre di migliorare su tutto. Non c'è una cosa specifica. Ogni allenamento mi pongo un obiettivo, decido su cosa concentrarmi in quella sessione e cerco di migliorare. Non ho un punto preciso dove migliorare, ma cerco sempre di guardare a 360°".
Il leader del PSG
—"Sì, perché in questo momento sono uno dei pochi che ha vissuto più anni qui. Sono quasi tutti ragazzi molto giovani che sono appena arrivati. Quindi la responsabilità di dare qualcosa ai nuovi la sento. Poi fortunatamente abbiamo un capitano (Marquinhos, ndr) che è qui da tanti anni e che fa molto bene il capitano, ci tiene tutto in riga, fa crescere i nuovi giovani. Però un po' di responsabilità la sento perché mi sento in dovere di dare qualcosa anche ai ragazzi nuovi".
Le critiche
—"Sono molto autocritico su me stesso. A fine partita cerco sempre di capire su cosa posso fare meglio, cosa si poteva fare di più, magari su un gol subito. Nell'ultimo periodo, da quando ho lasciato l'Italia, sono un po' troppo bersagliato, questo un po' da fastidio. Però ormai ho le spalle larghe, è da tanti anni che gioco quindi so come funziona e so cosa devo fare per restare nella mia bolla".
Il rapporto e la storia con Luis Enrique
—"Umanamente è fantastico, riesce a fare esprimere ognuno di noi meglio di sé, ci tiene tutti in allerta e non fa mai sentire nessuno come una seconda scelta. Quello è molto importante per il gruppo. Poi calcisticamente lo conosciamo tutti, penso che sia un fenomeno e ci sta dando tanto. Dobbiamo cercare di seguirlo il più possibile se vogliamo ottenere risultati veramente importanti".
Cosa manca al PSG per vincere la Champions
—"Io penso che ogni anno ci sono tante squadre organizzate e forti, quindi non è facile vincere la Champions. Per vincerla bisogna essere bravi e anche un po' fortunati perché è una competizione talmente bella con squadre forti che poi quando giochi una partita ai quarti o in semifinale c'è sempre il 50 e 50. É sempre tutto da vedere e da decidere. Noi siamo una squadra forte, sono partito da qui che è una squadra incredibile, c'era Leo (Messi, ndr), c'era Kylian (Mbappé, ndr), Neymar, però io penso che la cosa principale sia il gruppo oltre ai grandi campioni che sicuramente servono per vincere una competizione del genere. L'importante è creare il gruppo. Quest'anno siamo un bel gruppo, siamo molto giovani, abbiamo bisogno di fare esperienza, alcuni l'hanno già, però penso che quest'anno possiamo dire la nostra anche se abbiamo un girone non facile. É una competizione difficile ma dobbiamo pensare partita dopo partita".
L'ossessione del Psg per la Champions
—"Quando sono arrivato c’era sì, invece non deve essere così, non ci deve pesare tanto. Bisogna affrontare una partita emozionalmente diversa perché quando giochi la Champions capisci dall'esterno che c'è un ambiente diverso. Però bisogna affrontarla con serenità e pensare partita dopo partita, poi il campo dirà dove possiamo arrivare".
Su De Zerbi
—"Quest’anno sarà dura, conosco il mister. Abbiamo fatto due chiacchiere dopo partita e ho grande rispetto per lui. Posso fargli solo l’in bocca al lupo per il resto della stagione. Fortunatamente è andata bene per noi ma il Marsiglia è una squadra che gioca bene, il mister sa far giocare molto bene, è un tecnico preparato, quindi c'è da stare attenti quest'anno".
La Serie A: chi è il favorito per lo Scudetto ?
—"Guardo spesso le partite, quest'anno vedo un bel campionato. Il Napoli con Conte penso che possa fare molto bene, possa dar fastidio e senza coppe penso che ha più possibilità di vincere lo scudetto. Però c'è il Milan, c'è l'Inter, c'è la Juve, quindi è tutto da vedere. Sarà un bel campionato fino alla fine".
Euro 2024
—"Penso che sia mancata quella energia positiva del gruppo che si era creato all'Europeo scorso, penso che sia mancato un po' quello. Dispiace perché abbiamo qualità e avevamo qualità, quindi si poteva fare sicuramente meglio. Purtroppo non è andata bene, siamo usciti un po' male. L'importante è ripartire. Siamo ripartiti bene, ma il bello e il difficile è confermarsi, quindi c'è da tenere la testa sulle spalle, lavorare e seguire il mister. Con il mister stiamo facendo un lavoro straordinario, quindi c'è da seguirlo e penso che nel prossimo periodo faremo molto bene".
Un messaggio per i tifosi azzurri alle mancate qualificazioni ai Mondiali
—"Purtroppo ho assistito a tutte e due e devo dire che è una roba inspiegabile come lo è anche per tutti gli italiani. L'Italia deve esserci al mondiale e la storia lo insegna. Il messaggio che posso dare è che daremo tutto sia per andarci sia per fare molto bene al nostro prossimo Mondiale".
Il suo pensiero sull'abbattimento di San Siro
—"Da un ragazzo che ha giocato San Siro, che è stata casa sua…penso che San Siro è San Siro. É normale che io vorrei che restasse San Siro la casa di Inter e Milan. Però non entro nelle questioni societarie o nelle questioni politiche. Il mio pensiero è quello lì, poi non so cosa si fa in futuro".
Gigio, papà da pochissimo e futuro marito
—"Sì sono molto emozionato, ho una splendida famiglia, sto creando una bellissima famiglia, ho la fortuna di avere dei genitori anche dietro che mi sono sempre vicini, una fidanzata che mi è sempre vicina. Ora c'è un bimbo, lo amo follemente e quindi sono molto contento di quello che sto creando e mi emoziona ogni giorno stare con loro, averli al mio fianco è un supporto incredibile".
Pallone d'Oro
—"Sicuramente chi l'ha vinto l'ha meritato più di tutti, però io sono molto amico e fan di Kylian (Mbappé, ndr) e spero che un giorno potrà raggiungere il Pallone d’Oro. Sta facendo la storia del calcio e continuerà a farla per tanti anni, quindi spero che arriverà anche questo". LEGGI ANCHE: Monza-Milan tra passato e presente: Galliani ricorda Berlusconi >>>
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