"Però al di là di questo, giudicare un attaccante da una partita, mica puoi andare a vedere solo i tiri? È bello anche andare a vedere il coinvolgimento per un ragazzo giovane all'interno dei meccanismi della squadra, che è una squadra, e questo volevo aggiungere, che è alla ricerca di un equilibrio che alla fine era la parola chiave che avevamo usato per analizzare la Juventus. "
Ha poi concluso dicendo: "Quando arriva un allenatore nuovo che è così convinto delle proprie idee, che ha bisogno di tempo per trasmetterle ai propri giocatori, uno dei primi elementi che si guarda sempre è quanto la squadra è equilibrata in linea con le richieste dell'allenatore. Il Milan ha il giorno prima la freccia verso l'alto, il giorno dopo verso il basso. Cioè, sembra che questa ricerca di equilibrio sia un pochino più con degli ostacoli, con degli imprevisti. Che comunque non vuol dire che stia andando male il percorso, però quanto tempo i tuoi giocatori, i tuo ambiente ti dà, e quanto è ancora disposto ad accettare degli errori in corso d'opera? È un po' come quando a scuola prendi 9, la volta dopo 4, poi 8, poi 5.5, poi 10...capite cosa intendo?"
Ferrè ha evidenziato come la fase di transizione sia inevitabile per una squadra che sta cercando di adattarsi alle richieste di un nuovo allenatore e di trovare il giusto equilibrio, ma ha anche sottolineato che il cammino del Milan è ancora lungo e che la strada per il consolidamento richiede pazienza e tempo. LEGGI ANCHE: Milan, Belahyane è un investimento sensato: i motivi. Per vincere servono altri colpi
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