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Milan, Capello critica il mercato e Ibrahimovic. Per Fonseca un consiglio

AC Milan intervista Capello
Fabio Capello ha rilasciato un'intervista a 'La Gazzetta dello Sport' sul Milan, la panchina di Fonseca, Ibrahimovic e i problemi del Diavolo
Emiliano Guadagnoli Redattore 

Un momento molto difficile in casa Milan. Dopo il brutto Ko in Champions contro il Liverpool, c'è già area di cambio in panchina e domenica c'è il derby contro l'Inter. Fabio Capello, ex allenatore rossonero, ha rilasciato una lunga intervista a 'La Gazzetta dello Sport'. Argomento il Milan, la panchina di Fonseca, Ibrahimovic e i problemi che affliggono il Diavolo. Tanti spunti dalle parole di Capello. Ecco il parere illustre.

Sull'illusione Venezia

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«È stata una partita così abnorme che ha permesso al Milan di giocare in tutta tranquillità, tanto erano sul 2-0 dopo un quarto d’ora. Mentre tanti si esaltavano, però, notavo che troppe volte era stata concessa al Venezia la strada per la porta. Come nelle altre partite. Poi incontri il Liverpool…».


Sulla sconfitta contro il Liverpool

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«Quando gli altri aumentano il ritmo e vanno a velocità superiore, noi italiani soffriamo. Sempre. Il Liverpool ha anche messo in evidenza le carenze organizzative e tecniche, tipo l’incapacità di marcare sugli angoli. Impensabile che due saltino indisturbati davanti alla porta, anche se Fonseca mi ha assicurato che la marcatura era a uomo».

Sulle lacune rossonere

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«Ha visto che, quando il Liverpool aumentava la pressione, il Milan non riusciva a uscire? Loro recuperavano sempre palla. Lacuna organizzativa ma anche tecnica. E qui spezzo una lancia a favore di Fonseca. I giocatori che in Italia fanno i fenomeni all’estero sono poi molto diversi, soprattutto contro squadre inglesi o con ritmi all’inglese».

Sul mercato e le responsabilità di Ibrahimovic 

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«Bisognerebbe chiedere a chi ha fatto il mercato. Ho sentito il boss in tv (Ibrahimovic ovviamente): dice di comandare lui, no? Quindi ha qualche responsabilità anche lui…».

Manca un leader?

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«Ma certo! Aggiungo: del Milan che ha vinto lo scudetto non c’è uno di quel centrocampo. Se hai vinto, devi migliorare la base, non distruggerla. Negli ultimi anni sono arrivate mezzepunte, mezzi attaccanti… E dov’è il regista? Ma il problema riguarda tanti ruoli. Tipo il centravanti».

Su Morata

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«Giroud è un 9 d’area, Morata è un’altra cosa. Morata non è un 9 d’area. Una svolta tattica del genere va studiata da società e allenatore».

Su Reijnders e Loftus-Cheek

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«Reijnders ha fatto un ottimo Europeo, Loftus sa giocare ma non s’è ancora capito dove, Pulisic è un signor attaccante. E ancora: a destra hai problemi e vendi Kalulu che alla Juve è subito titolare e gioca alla grande con il Psv. Non mi spiego cosa succeda. Non so se alcuni non sono da Milan o se è sbagliato il contesto. Io vedo undici giocatori sparpagliati in campo, non una squadra. Già dall’anno scorso».

Su Leao

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«Leao a volte fa perdere la pazienza, ma è l’unico che sa fare cose diverse. Forse si sta facendo aspettare un po’ troppo, a volte è indisponente altre fenomeno. Con lui hai uno in meno in fase difensiva: si può fare se quello davanti fa cose speciali come Ronaldo».

Sul futuro di Fonseca in caso di sconfitta al derby

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«Sono stupito dall’esonero di De Rossi: se hai fatto una mezza rivoluzione devi dargli tempo, non cacciarlo dopo quattro giornate. Anche a Fonseca va dato il tempo. Ma ora tocca a lui. Conte s’è fatto sentire subito: ha fallito la prima, è stato duro pubblicamente e non solo nello spogliatoio, ed è arrivata la sveglia immediata».

Su cosa deve fare Fonseca

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«Entrare nella testa dei giocatori. Non mi sembra abbiano la giusta tensione agonistica. Come se non fossero preparati ad affrontare in partita situazioni diverse da quelle in allenamento. Dopo lo scudetto è mancato lo spirito, come avessero la pancia piena: Tomori sembrava un fenomeno, oggi fatica tremendamente. Forse la tensione potrebbe inculcargliela Ibrahimovic: a lui in campo non mancava». LEGGI ANCHE: Panchina Milan - Fonseca a rischio: Terzic e non solo. I pro dei candidati

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