Sulla crescita dei giocatori del Milan: «I giocatori giovani della formazione rossonera durante il Covid sono cresciuti esponenzialmente perché, quando c’erano le porte chiuse o semi-chiuse, potevano giocare partite ufficiali in un clima da allenamento. Con l’assenza di tifo i calciatori potevano sentire perfettamente le indicazioni di Pioli anche dall’altra parte del campo, qualcosa di impossibile in circostanze normali con il frastuono impressionante di San Siro».
Un aneddoto su Ronaldo: «All’inizio del 2007 decisi di mandare via Ronaldo dal Real Madrid perché era uno a cui piaceva fare festa e coinvolgeva il gruppo. Un giorno arrivò Van Nistelrooy e mi disse: ‘Mister, qua negli spogliatoi c’è odore di alcol’. Era vero. Ronaldo quell’anno pesava 94 kg. In Corea, al Mondiale 2002, ne pesava 82. Gli dissi di dimagrire. Arrivò a 92,5... In quei giorni mi chiamò Berlusconi per chiedermi consiglio per un ipotetico acquisto di Ronaldo. Glielo sconsigliai, dicendogli che era un festaiolo, pensava solo alle donne. Lui mi disse: ‘Ok, grazie Fabio’. Pochi giorni dopo era un giocatore del Milan».
Su Cassano: «Con Cassano e Gullit sono venuto alle mani. Cassano ogni volta, prima di una partita, si ordinava le patatine fritte. Era inaccettabile. Mi arrabbiai più con lo chef che con lui». Calciomercato Milan - Incontro in programma per Ouédraogo >>>
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